ISSN 2039-1676


02 aprile 2014 |

Situazioni analoghe, pene differenti: le Sezioni Unite chiedono l'intervento della Corte Costituzionale. Qualche riflessione sulle discrasie dell'ordinamento penale e sul principio di ragionevolezza.

Nota a Cass., S.U., ord. 27 giugno 2013 (dep. 23 ottobre 2013), n. 43384, Pres. Santacroce, rel. Rotundo

Per leggere l'ordinanza di rimessione alla Corte costituzionale, già oggetto di una scheda a firma di M. Scoletta, clicca qui.


SOMMARIO: 1. Introduzione. La questione di legittimità costituzionale sollevata dalle S.U. della Cassazione. - 2. Problemi sottesi di coordinamento tra il codice penale ed il codice di rito. - 3. Le diverse qualificazioni giuridiche assegnate nei pregressi gradi di giudizio. - 4. L'iter argomentativo delle S.U. ... - 5. ... fino alla rimessione alla Corte Costituzionale. - 6. L'elaborazione del principio di uguaglianza/ragionevolezza nella giurisprudenza della Corte Costituzionale. - 6.1. Eguaglianza come divieto di discriminazione ratione subiecti. - 6.2. Eguaglianza come monito di ragionevolezza. - 7. Giudizio trilatero di ragionevolezza ed individuazione del tertium comparationis. - 7.1. Prima fase del giudizio: ricerca dell'analogia tra la norma in esame e la norma di raffronto. - 7.2. Seconda fase del giudizio: i margini di apprezzamento della Corte. - 7.3. Giudizio di incostituzionalità delle norme penali più favorevoli. - 8. Breve rassegna delle pronunce della Corte in tema di ragionevolezza. - 8.1. Il controllo delle norme di parte generale e dell'ordinamento penitenziario. - 8.2. Il sindacato di ragionevolezza delle norme incriminatrici. - 8.3. C.Cost., 26/1979. - 8.4. C.Cost., 143/1984. - 8.5. C.Cost., 265/2010. - 9. Recidiva reiterata e divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti alla prova della ragionevolezza. - 10. Conclusione. Possibili sbocchi della questione.