ISSN 2039-1676


15 settembre 2014 |

Rieccoci qua

Editoriale

 

1. Archiviata ormai la pausa estiva, riprendono da oggi a pieno ritmo le nostre pubblicazioni, in un momento - per la verità - di particolare disorientamento dal punto di vista normativo per tutti gli operatori (e, di riflesso, per gli stessi studiosi) del diritto penale. Dopo la conversione in legge del decreto legge n. 92/2014 ad opera della legge 11 agosto 2014 n. 117 in materia, tra l'altro, di disciplina della custodia cautelare (oggetto di una polemica estiva tutta interna a Diritto penale contemporaneo tra il sottoscritto e Massimo Ceresa Gastaldo) - conversione che introduce peraltro significative modifiche rispetto al testo originario proprio in materia di custodia cautelare, che ci siamo limitati sinora soltanto a segnalare sommariamente, ma che saranno prestissimo oggetto di un commento organico dalle nostre pagine -; e dopo l'approvazione e pubblicazione, un po' in sordina, della coeva legge 11 agosto 2014, n. 118 dettante una disciplina transitoria per le nuove norme sul processo in absentia: siamo tuttora in attesa della pubblicazione del disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 29 agosto, del quale tanto si è discusso in questi giorni, e che dovrebbe contenere importanti novità sul versante del diritto penale, della procedura penale e delle misure di prevenzione (oltre che delle ferie dei magistrati, sulle quali pare appuntarsi il dibattito mediatico di questi giorni). Ma il condizionale è d'obbligo, perché mentre già si discute di possibili emendamenti, ancora le sole notizie ufficiali in proposito sono quelle contenute nel resoconto della seduta del Consiglio dei Ministri, pubblicata sul sito del Governo (clicca qui per accedervi), ove si preannunciano genericamente "modifiche al codice penale, di procedura penale ed in materia di misure di contrasto alla criminalità organizzata e ai patrimoni illecitamente accumulati", mediante "disposizioni finalizzate a rendere più efficace l'azione di contrasto alla criminalità organizzata ed alla costituzione di patrimoni illeciti, utilizzabili anche per la commissione di reati diversi, ad esempio contro la pubblica amministrazione", oltre che una modifica dei reati di falso in bilancio e la tanto discussa riforma della responsabilità civile dei magistrati. Mentre, a quanto pare, sarebbe stata stralciata in extremis la riforma della prescrizione del reato, a fronte dei dissensi emersi in seno alla stessa maggioranza governativa: essendosi così rinviata sine die l'unica riforma della giustizia penale che ci viene insistentemente chiesta, all'unisono, da tutte le organizzazioni internazionali.  

 

2. Nell'attesa, dunque, di avere maggiore lumi sulle magnifiche sorti e progressive del nostro sistema penale, e in generale della nostra giustizia, molti sono però i temi sui quali già sin d'ora conviene rivolgere la nostra attenzione.

Siamo lieti e onorati, per cominciare, di poter ospitare nella nostra Rivista l'intervento del prof. Glauco Giostra, componente uscente del Consiglio Superiore della Magistratura e autorevole docente di diritto processuale penale, sul problema - fortemente discusso nella prassi dei tribunali di sorveglianza - della concedibilità del beneficio della liberazione anticipata speciale ai condannati per taluno dei delitti previsti dall'art. 4-bis ord. penit., qualora la richiesta sia stata avanzata, ma non "decisa", durante la vigenza del d.l. n. 146/2013; così come l'intervento del prof. Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte costituzionale e altrettanto autorevole docente di diritto penale, su un altro tema assai spinoso, quale la riforma in cantiere dei reati fiscali alla luce della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo in materia di ne bis in idem: un tema, peraltro, al quale anche il sottoscritto, assai più modestamente, ha dedicato qualche considerazione in un intervento recente.

Ma numerosi e interessanti sono gli ulteriori temi oggetto degli interventi più recenti, pubblicati contestualmente a questo edotriale (come una nota di Giuseppe Amarelli a una sentenza della VI sezione penale della Cassazione sull'appena novellato delitto di scambio elettorale politico-mafioso, che già ha fatto molto discutere) oppure nell'ultimo scorcio del mese di luglio (e qui c'è davvero l'imbarazzo della scelta: dal nodo della rinnovazione della prova dichiarativa in appello quale presupposto per una riforma della sentenza assolutoria di primo grado alla luce della nota giurisprudenza della Corte EDU, alla tormentata materia degli stupefacenti dopo le convulse vicende normative e giurisprudenziali del primo semestre di quest'anno, alla giurisprudenza penale in materia di esposizione ad amianto, alla sentenza della Cassazione sul caso Dolce & Gabbana in materia di elusione fiscale, sino a questioni de iure condendo - come l'introduzione nel nostro sistema penale del delitto di tortura - e di diritto comparato, rappresentate da un bel saggio di Nicolas García Rivas sulle linee essenziali del progetto di riforma del codice penale spagnolo attualmente in discussione).

Giusto alla ripresa dei lavori, ci permettiamo ancora di segnalare la pubblicazione del nuovo numero della nostra Rivista trimestrale, al quale è possibile liberamente accedere a partire dall'icona a fianco a sinistra della home page: un numero dedicato alla memoria del nostro maestro recentemente scomparso, il prof. Giorgio Marinucci, al quale va ancora una volta il nostro grato ricordo.

 

3. Prima di lasciarci, ancora due piccole - ma non irrilevanti - 'comunicazioni di servizio'.

La prima è la segnalazione del corso di perfezionamento e specializzazione in diritto penale, organizzato dai docenti del Dipartimento C. Beccaria dell'Università degli Studi di Milano in collaborazione con autorevoli esponenti del Foro e con i direttori e collaboratori di Diritto penale contemporaneo, le cui iscrizioni sono aperte sino al prossimo 24 settembre (clicca qui per maggiori informazioni).

La seconda attiene al nostro organigramma, che - come preannunciato nell'editoriale dello scorso luglio - si arricchisce oggi di una piccola ma agguerrita squadra di redattori - i dott. Angela Della Bella, Stefano Zirulia, Alberto Aimi e Tommaso Trinchera -, autori ben noti al nostro pubblico e già da alcuni mesi responsabili, a turno, dell'aggiornamento quotidiano della nostra Rivista, sotto la supervisione - e naturalmente la responsabilità - della direzione. Grazie davvero da parte mia a tutti loro per il loro impegno intelligente (e, ahimè, totalmente gratuito), che garantisce - non sappiamo ancora per quanto tempo... - la sopravvivenza di questo nostro impegnativo progetto, pur generosamente finanziato dall'Avv. Luca Santa Maria, al quale va parimenti la nostra più affettuosa gratitudine.

Buona lettura (e buona ripresa... ) a tutti!