ISSN 2039-1676


05 dicembre 2016 |

La problematica applicabilità del principio di retroattività favorevole alle sanzioni amministrative

Nota a Corte Costituzionale, sentenza 6 luglio 2016 (dep. 20 luglio 2016), n. 193, Pres. Grossi, red. Amato

Il contributo è pubblicato nel n. 3/2016 della nostra Rivista trimestrale. Clicca qui per accedervi.

 

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Abstract. Il contributo analizza la sentenza con la quale la Corte costituzionale è recentemente tornata ad occuparsi del problematico rapporto tra il c.d. principio di retroattività favorevole e la disciplina delle sanzioni amministrative. In particolare, si approfondiscono le implicazioni operative della decisione alla luce dell'attuale dibattito sul regime applicabile alle misure afflittive “sostanzialmente penali” al crocevia dei rapporti tra ordinamento nazionale e ordinamento sovranazionale, tentando altresì di delineare delle soluzioni esegetiche alternative, in grado di fornire risposta agli interrogativi lasciati inevasi dalla pronuncia.

 

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. L’ordinanza del Tribunale di Como. – 2.1. (segue): riepilogo della vicenda giudiziaria. – 2.2. (segue): le censure sollevate dal giudice a quo. – 3. I precedenti della Corte costituzionale – 4. La decisione della Corte costituzionale – 4.1. (segue): infondatezza della q.l.c. dell’art. 1 della legge n. 689/1981 sollevata in riferimento all’art. 117, primo comma, Cost. – 4.2. (segue): infondatezza della q.l.c. in riferimento all’art. 3 Cost. – 5. Considerazioni conclusive – 5.1. (segue:) la decisione della Corte costituzionale e la perdurante vitalità della dicotomia pene/sanzioni ammnistrative – 5.2. (segue:) le possibili soluzioni alternative – 5.2.1. (segue:) l’interpretazione convenzionalmente conforme e l’(apparente) operatività del divieto di analogia – 5.2.2. (segue:) l’applicazione diretta del principio convenzionale di retroattività favorevole.