Vitaliano Esposito (Napoli, 13 aprile 1937) è stato un magistrato italiano.
Procuratore generale della corte suprema di cassazione dal 21 novembre 2008 al 13 aprile 2012, è attualmemte componente, a titolo dell'Italia, della Commission européenne contre le racisme et l'intolérance (ECRI), organo del Consiglio d'Europa ed è stato Presidente della rete dei procuratori generali dell'Unione europea (2009-2011).
In parallelo all'intensa attività giudiziaria ha quasi sempre prestato la propria collaborazione ad organismi nazionali o sopranazionali nel settore della cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale e dei diritti umani.
ATTIVITÀ GIUDIZIARIA
Entrato in magistratura il 1° Agosto 1963, è stato: vice pretore a Napoli dal 10 aprile 1965; pretore ad Agropoli dal 29 luglio 1966; sostituto procuratore a Napoli dal 4 aprile 1968; magistrato di tribunale applicato alla Procura generale della corte di cassazione dal 6 novembre 1972; magistrato di tribunale applicato alla Corte di cassazione dal 29 settembre 1975; magistrato di appello applicato alla Corte di cassazione dal 26 maggio 1981; presidente del tribunale per i minorenni di Campobasso dal 14 aprile 1988; ispettore generale capo dell'ispettorato del Ministero della giustizia con conferimento delle funzioni di magistrato di cassazione dal 19 aprile 1989; sostituto procuratore generale della cassazione dal 16 marzo 1992; co-agente del Governo dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo dal 15 ottobre 1997; avvocato generale della corte di cassazione dal 4 novembre 2002; procuratore generale della corte di cassazione dal 21 novembre 2008.
Nell'ambito della sua attività di consigliere di cassazione (luglio 1981 - aprile 1988), sempre addetto alla 1° sezione penale, ha redatto n. 734 provvedimenti (342 sentenze e 392 ordinanze) dai quali l'Ufficio del massimario ha estratto n. 758 massime; sentenze e massime che sono ricercabili nel sito Italgiure-web della Corte di cassazione.
Innumerevoli sono le sentenze pubblicate in riviste giuridiche anche estere (cfr. la sentenza in c. Venditti (cfr., testo portoghese), e quella in c. Falbo che anticipò, sul punto trattato, la riforma del codice); segnalando che, nei casi il cui le sentenze da lui redatte determinarono un contrasto di giurisprudenza, il nuovo orientamento fu poi confermato dalle Sezioni Unite penali (cfr. Cass., sez., I, 5 novembre 1982, sentenza Maran, in tema di armi, in relazione alla sentenza delle Sezioni Unite, 24 marzo 1984, Romano; Cass., sez. I, 17 dicembre 1981, Iaglietti, sul valore delle norme della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, in relazione alla sentenza delle Sezioni Unite, 23 novembre 1988, Polo Castro, ulteriore sviluppo di questa giurisprudenza è la sentenza in c. Medrano (cfr., testo portoghese), e poi le sentenze delle Sezioni unite civili e penali, a partire dal 2004 e 2005; le quattro sentenze, sulla rilevanza dei disturbi della personalità ai fini della capacità di intendere e di volere, Cass., sez. I, 24 febbraio 1986, sentenza Ragno; 17 marzo 1986, Cattaneo; 29 settembre 1986, Corbatto; 11 maggio 1987, Lazzazzera, in relazione alla sentenza delle Sezioni unite, Raso, che, il 25 gennaio 2005, dopo circa vent'anni, hanno risolto il contrasto).
Tali decisioni - redatte sotto la presidenza di tutti i titolari della Sezione nel tempo succedutisi - concernono i più gravi fatti di criminalità terroristica o organizzata, degli anni 70 e 80, dal processo a prima linea di Milano, ai distinti procedimenti (cd. tronconi) armi e droga di Trento (istruiti dal giudice Carlo Palermo), brigata Lo Muscio; da procedimenti per camorra (per esponenti della nuova camorra organizzata, nuova famiglia, clan dei casalesi, Nuvoletta, Benigno, Gangemi etc.) a fatti di mafia (strage Chinnici; etc.), da procedimenti in tema di estradizione a quelli in materia in materia di misure di prevenzione personali e reali (con la prima decisione applicativa di confisca nei confronti di terzi).
Sono, altresì, ricercabili alcune delle requisitorie (in c. Medrano; e in c. Cat Berro) redatte nella sua qualità di sostituto o di avvocato generale della corte di cassazione.
ATTIVITÀ DI COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE E NAZIONALE
Parallelamente alla sua attività giudiziaria, il dott. Esposito - su autorizzazione del CSM - ha, fin dal novembre 1972, prestato la propria collaborazione, quale esperto giuridico, al Ministero della giustizia, prima (Direzione generale per gli istituti di prevenzione e di pena e Direzione generale degli affari penali), e al Ministero degli esteri poi (Servizio del contenzioso diplomatico, dei trattati e degli affari legislativi) nell'attività svolta dal nostro Paese nei più qualificati organismi internazionali incaricati della prevenzione del crimine e del trattamento del delinquente nel rispetto dei diritti fondamentali della persona umana.
1. Momenti significativi di tale attività sul piano internazionale sono:
1.1. sul piano internazionale:
la partecipazione, a New York, quasi sempre in qualità di capo della Delegazione italiana, ai lavoro preparatori della Corte penale internazionale, facendo parte, dapprima, del comitato ad hoc (1995) e, quindi, del Comitato preparatorio per la istituzione della Corte (1996 - 1997) e partecipando, infine, alla Conferenza diplomatica di Roma del 1998;
la nomina, da parte del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, a componente, a titolo dell'Italia, del Comité européen pour la prévention de la torture ou del peines e des traitements inhumaines et dégradants (CPT) (1994 - 1998);
la nomina, da parte del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, a componente, a titolo dell'Italia, della Commission européenne contre le racisme et l'intolérance (ECRI) (dal 2002);
la designazione quale giudice ad hoc, da parte Presidente della Corte europea dei diritti umani, nel procedimento Scoppola contro l'Italia, poi definito dalla Grande camera con sentenza del 17 settembre 2009 [Italiano] - [Francese] - [Inglese];
la designazione, da parte del Segretariato generale del Consiglio d'Europa, quale esperto scientifico, incaricato, dal 1997 al 2000, di coordinare i lavori del Comitato di esperti intergovernativi, sfociati nella raccomandazione n. 19 del 2000 del Comitato dei ministri sul ruolo del pubblico ministero in una società democratica;
la partecipazione, in qualità di capo della Delegazione italiana, alla negoziazione dei Protocolli XI e XIV aggiuntivi alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo ed alla Risoluzione del Comitato dei ministri concernente la povertà;
la presidenza del Comitato intergovernativo di esperti sulla violence dans la société moderne, che predispose le Raccomandazioni del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, n. 10 del 1980 sulle mesures contre le transfert et la mise à l'abri des capitaux d'origine criminelle (primo strumento internazionale adottato in materia) e n. 14 del 1982 sulle mesures à prendre en cas d'enlévements de personnes suivis d'une demande de rançon;
la partecipazione, sin dal 1972, a Strasburgo, quale esperto designato dal Ministro della giustizia (Direzione generale istituti di prevenzione e di pena e Direzione generale degli affari penali) ai lavori del Comitato europeo per i problemi criminali (CDPC) del Consiglio d'Europa. In particolare, quale presidente o componente dei relativi comitati intergovernativi di esperti ha contribuito alla predisposizione degli strumenti internazionali indicati in allegato n. 2; di tale Comitato è stato eletto componente del Bureau dal 1994 al 1997;
la partecipazione, in qualità di capo della Delegazione italiana, ai lavori del Comitato europeo per i diritti dell'uomo (CDDH) del Consiglio d'Europa dal 1989 al 2008; anche di tale Comitato è stato eletto componente del Bureau dal 2004 al 2008;
la partecipazione, a Bruxelles, dal 1989 al 1997, quale consulente giuridico del Ministro degli esteri (Servizio del contenzioso diplomatico, dei trattati e degli affari legislativi) al gruppo di lavoro sulla cooperazione giudiziaria in materia penale nell'ambito della istituzionalizzata Cooperazione politica europea ed ai lavori in corso nello stesso settore nel quadro dell'attività del Consiglio dell'Unione europea, del Comitato direttore e nei gruppi ad hoc sulla criminalità organizzata internazionale, sull'estradizione, sulla mutua assistenza penale sui rapporti tra diritto penale e diritto comunitario (attività allora previste dall'art. k4 del Trattato sull'Unione europea);
la partecipazione, a Vienna, dal 1992 al 1997, quale componente della delegazione italiana alle sessioni della Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale ai lavori delle annuali sessioni ed ai relativi congressi mondiali di Milano (1985), dell'Havana (1990) e del Cairo (1995);
l'alto onore concessogli da Giovanni Falcone capo della delegazione italiana a Sofia per la negoziazione del trattato italo-bulgaro di assistenza giudiziaria internazionale in materia penale - di parafare, in suo luogo, il documento finale approvato il 13 giugno 1991 [vedasi allegato];
la presidenza della Commissione per la verifica dei poteri, all'ottavo congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del delitto e la giustizia penale (Cuba 1990).
1.2. sul piano nazionale, la sua partecipazione, in qualità di:
componente della Commissione ministeriale per la redazione del nuovo testo del codice di procedura penale (1987);
componente della Commissione giuridica internazionale in materia penale per le riforme al codice (1991);
componente e segretario generale della Commissione ministeriale per la riforma della giustizia minorile (1980), provvedendo alla redazione della relativa Relazione;
componente del Gruppo di lavoro (composto da cinque membri) incaricato dal Ministro della giustizia (On.le Bonifacio) di predisporre il disegno di legge contenente modifiche al sistema penale (n. 1799 del 1977) poi sfociato nella legge sulla depenalizzazione n. 689 del 1981;
collaboratore dell'Ufficio X (studi e ricerche) della Direzione generale degli istituti di prevenzione e di pena nella redazione del testo dei disegni di legge concernenti l'ordinamento penitenziario (legge n. 354 del 1975) ed il relativo regolamento (D.P.R. n. 431 del 1976).
ONORIFICENZE
Cavaliere di gran croce dell' Ordine al merito della Repubblica italiana.
È stato insignito con la Pro Merito Medal dal Consiglio d'Europa il 10 Dicembre 2010, alla luce del suo impegno ampiamente riconosciuto e del suo contributo al lavoro dell'Organizzazione.
È stato anche insignito del Diploma di secondo grado al Merito della redenzione sociale in considerazione delle particolari benemerenze acquisite nell'opera di emenda, rieducazione e riabilitazione dei detenuti, degli internati e dei minorenni disadattati e di assistenza ai liberati dal carcere (decreto del Ministro guardasigilli del 20 aprile 1973).
Ha altresì ricevuto una medaglia d'oro dall'Amministrazione Provincia di Salerno quale salernitano illustre nel mondo, ed ha ottenuto, infine, la cittadinanza onoraria della città di Agropoli.
E' socio d'onore dell'Associazione internazionale di diritto penale (AIDP), dell'Istituto superiore internazionale di scienze criminali (ISISC) e del Laboratorio per l'esame incrociato (LAPEC).
Autore di più di sessanta pubblicazioni, tra cui le più rilevanti sono le seguenti:
Imprese pubbliche e private e responsabilità dello Stato, in Diritto d'impresa, Milano, Giuffré, 2012;
Il "non ragionevole" contrasto del giudice italiano con quello di Strasburgo sulla "ragionevole" durata del processo, in Il Corriere giuridico, 2004, III, pp. 363 - 383;
La liberté des États dans le choix des moyens de la mise en œvre des arrêts de la Cour européenne des droits de l'homme, in Revue trimestrielle des droits de l'homme, Bruylant, Bruxelles, 2003, pp. 823 - 849; in Instrumenta, Scuola superiore dell'amministrazione dell'interno, 2002, pp. 911 - 934; in La comunità internazionale, Rivista trimestrale della S.I.O, Quaderno 7, 2003, pp. 50 - 72;
Il ruolo del giudice nazionale per la tutela dei diritti dell'uomo, in La Durata ragionevole del processo, Quaderni del Consiglio Superiore della Magistratura, 2000, n° 113, pp. 417 - 470 e nella rivista Giurisprudenza italiana, 2001, pp. 1075 - 1090.
Le radici della crisi italiana sul giusto processo, in "Documenti giustizia", 2000, col. 1 - 44;
La disfida dell'Associazione sul giusto processo, in La Magistratura, n. 1 del 2000, pp. 27 - 33;
Pour l'Histoire du Comité européen pour les problèmes criminels, in Cahiers de défense sociale, 1999, pp. 67 - 76;
L'armonisation du droit pénal et la cooperation judiciaire européenne, in Stranieri, 1996, n. 1 pp. 73 - 79;
Ne bis in idem nationale, comunitario, internazionale, in L'evoluzione giurisprudenziale delle decisioni della Corte di Cassazione, 1993, pp. 309 - 335;
L'applicazione pratica dei principi della Convenzione europea dei diritti dell'Uomo nel processo penale italiano, in Documenti giustizia, 1992, pp. 1057 - 1080, e in Arch. Pen., 1992, pp. 513 - 538, e in portoghese in Revista portuguesa de ciênza criminal, 1994, pp. 217 - 239;
Rapporti giurisdizionali con autorità straniere (voce), in Enciclopedia giuridica Treccani, vol. XXV, 1991, pp. 1 - 11;
La Convenzione di Roma sui diritti dell'uomo e la giurisprudenza della Corte europea (discorso del Ministro Vassalli), in Documenti giustizia, 1990, n. 12, pp. 1 - 8;
Estradizione, diritto processuale penale (voce), in Enciclopedia giuridica Treccani, vol. XIII, 1989, pp. 1 - 21;
Un processo penale giusto per una giustizia eguale per tutti, in Gius. Cost., 1987, pp. 132 - 139;
Les conventions et les recommandations du Conseil de l'Europe et le milieu ouvert in atti della Conférence permanente européenne de la probation, 1986, pp. 15 - 34;
Aspetti di diritto internazionale relativi alla tutela del patrimonio artistico, in La tutela penale del patrimonio artistico storico ed architettonico, atti del convegno Gubbio 8 - 9 - 10 giugno 1984, pp. 161 - 165;
Fair trial anglosassone, procès équitable europeo; processo giusto italiano in Rass. Penit. e crim., 1982, pp. 1 - 31;
Querela, in Modifiche al sistema penale, Milano, Giuffré, 1982, vol. I, pp. 1 - 124;
I doveri dell'utente: la necessità della distinzione delle infrazioni stradali ai fini dell'impostazione di una politica legislativa della sicurezza del traffico, in Riv. giur. circ. e trasp., 1982, pp. 1 - 17;
Il requisito della proporzione nella difesa legittima: l'incidenza della Convenzione europea dei diritti dell'uomo nella disciplina dell'istituto, in Cass. Pen., 1981, pp. 1911 - 1918 e in Gius. Pen., 1981, pt. II, pp. 729 - 736;
Il ruolo del pubblico ministero minorile, in Dir. Fam., 1981, pt. 2, pp. 233 - 254 e in Esp. di rieduc., 1978, pp. 18 - 42;
Droga e volante: Linee di un sistema sanzionatorio, in Riv. giur. circ. e trasp., 1981, pp. 19 - 34;
Droga e volante: profili di diritto internazionale penale, ivi, 1980, pp. 433 - 451;
La tutela dell'ambiente in diritto comparato, in Nuovi strumenti ed indirizzi di Formez, 1980, pp. 199 - 207;
La giustizia penale tra Patti internazionali a tutela dei diritti dell'uomo e l'azione del Comitato europeo per i problemi criminali in Consiglio Superiore della Magistratura, 1979, pp. 125 - 162;
La filosofia della depenalizzazione e quella della decriminalizzazione, in Rass. penit. e crim., 1979, pp. 209 - 221;
L'esecuzione penale europea, in Foro nap., 1979, III, pp. 81 - 84;
I limiti della tutela penale dell'ambiente: profili di diritto comparato e di diritto internazionale, in Rass. penit. crim., 1979, pp. 167 - 177;
L'automazione del processo penale, Roma, studio EGA, 1978, vol. 3, sessione V/9, pp. 1 - 9;
La risoluzione del Consiglio d'Europa sul delitto di fuga in occasione d'incidenti della circolazione stradale, in Riv. giur. circ. e trasp., 1978, pp. 679 - 689;
Le prospettive immediate dell'ordinamento italiano in tema di sanzioni per le infrazioni stradali e la loro compatibilità con le linee di tendenza del diritto uniforme europeo, in Riv. giur. circ. e trasp., 1978, pp. 649 - 678 e in Atti XXXV conferenza del traffico e della circolazione, 1979, pp. 143 - 156.
La Convenzione europea per la sorveglianza delle persone condannate o liberate con la condizionale, in Giust. pen., 1977, pt. III, pp. 381 - 384;
L'obbligatorietà dell'azione penale: un discorso aperto, in Giust. pen., 1977, pt. III, pp. 642 - 645;
Alcuni aspetti della crisi della giustizia minorile, in Rass. Studi penit., 1975, pp. 1035 - 1069;
Riflessioni sulla delinquenza minorile a Napoli, in Rass. Studi penit., 1973, pp. 269 - 280;
Il sistema penitenziario svedese, in Rass. studi pen., 1973, pp. 599 - 617;
Insufficienza mentale e capacità di intendere e di volere dell'imputato minorenne, in Foro nap., 1971, pp. 1 - 45 e in Rass. studi penit., 1972, pp. 463 - 502;
L'istituto dell'affidamento familiare alla luce della conferenza mondiale di Milano, in La rota, 1971, n. 4 - 5, pp. 50 - 52;
Salute e società, con autonomo contributo, pp. 453 - 467, Roma, 1977.
Curatore delle riviste Cahiers de défense sociale e Il foro napoletano.
Curatore della sezione internazionale della Rassegna di studi penitenziari e della Rivista penitenziaria e criminologica (dal 1974 al 1994), di cui ora fa parte del Comitato scientifico.
Ha collaborato a ricerche del C.N.R.: La custodia preventiva nell'applicazione giudiziaria, studio di criminologia n. 5 del Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale, Roma, tip. Olimpia, 1972.
Relatore in Conferenze, Congressi, Colloqui, Seminari, Incontri di studio, organizzati dalle Nazioni Unite, Consiglio d'Europa, Conférence permanente européenne de la probation, Consiglio superiore della Magistratura, Centro Nazionale di prevenzione e di difesa sociale, Università e O.N.G. : è stato, da ultimo, primo relatore al 4th World Summit of Prosecutors General, Attorneys General and Chief Prosecutors (Seul, 25 Giugno - 2 Luglio 2011) e al 3rdInternational Association of Anti-corruption Authority Seminar (Shangai, 3 - 6 Luglio 2011) (vedi allegato n. 1).
Ha promosso ed organizzato la conferenza della "Rete dei Procuratori generali o Istituzioni equivalenti presso le Corti supreme degli Stati membri dell'Unione europea" sul tema Il dialogo tra i Procuratori generali in Europa: organi di giustizia, promotori dei diritti umani [italiano] - [francese] - [Inglese] (Roma, 26 - 28 maggio 2011), nonché, per la prima volta nella storia d'Italia repubblicana, la Riunione del 18 aprile 2011 dei procuratori generali delle corti d'appello.