ISSN 2039-1676


16 settembre 2013 |

Si riparte, con qualche piccola novità 

Editoriale

 

1. Dopo la pausa estiva, la nostra Rivista riapre i battenti con una serie di temi di grande attualità: relativi non solo alle vicende giudiziarie e parlamentari del sen. Berlusconi, che monopolizzano il dibattito politico e mediatico di questi giorni, ma anche alle due importanti novità legislative rappresentate dalla legge n. 93/2013 per il contrasto contro la violenza di genere, nonché dal decreto legge n. 78/2013 contro il sovraffollamento carcerario, oggetto di importanti integrazioni e modifiche ad opera della legge di conversione n. 94/2013; ed ancora, sul fronte giurisprudenziale, alla controversa sentenza della Corte d'assise di Roma sulla morte di Stefano Cucchi.

Molti gli ulteriori temi che affronteremo nei prossimi giorni, cercando anche di riprendere le fila di un discorso sulle riforme più urgenti di cui il nostro sistema penale ha disperato bisogno: sul fronte, ancora, dell'alleggerimento del sovraffollamento carcerario, al quale siamo chiamati in forza degli obblighi internazionali discendenti dalla sentenza Torreggiani, ormai definitiva, così come su quello della disciplina della prescrizione, oggetto dei (già dimenticati?) lavori di una commissione di riforma nella fase finale della scorsa legislatura.

 

2. Desideriamo altresì informare i nostri lettori di alcune innovazioni nel nostro organigramma (visualizzabile cliccando su "chi siamo" nella barra orizzontale nera in testa alla home page), divenute operative dopo la pausa estiva.

Come tutti rammenteranno, l'improvvisa e dolorosa scomparsa del presidente del nostro Comitato scientifico prof. Giorgio Marinucci - al quale è dedicato il numero 2/2013 della nostra Rivista trimestrale (clicca qui per accedervi) - aveva reso ineludibile il problema di un aggiornamento della nostra struttura organizzativa, che da tempo abbisognava di essere resa più funzionale rispetto a una realtà editoriale che pretende un impegno quotidiano e gravoso da collaboratori prestano la loro opera su base esclusivamente volontaria, accanto ai molti impegni lavorativi.

Abbiamo così creato un grande Comitato scientifico, coordinato dai proff. Emilio Dolcini e Novella Galantini in rappresentanza delle due anime - sostanziale e processuale - della scienza penalistica. Del Comitato fanno parte fondamentalmente i quasi trenta accademici, magistrati e avvocati che già componevano la nostra vecchia direzione, con i nuovi e prestigiosi ingressi dei proff. Domenico Pulitanò e Giulio Ubertis, ai quali tutti noi siamo grati per il loro desiderio di accompagnarci con la loro cultura e saggezza in questa avventura. Ai membri del Comitato scientifico sarà affidato, in particolare, il delicato compito di vigilare sulla qualità dei materiali che ormai di continuo ci vengono proposti per la pubblicazione: un compito sempre più delicato, a fronte delle crescenti aspettative che i nostri lettori ripongono ormai sulla Rivista, considerata anche come punto di riferimento per le questioni applicative che la prassi penale pone agli operatori, oltre che come luogo di riflessione critica sulle scelte del legislatore e della giurisprudenza.

La gestione quotidiana della Rivista resterà invece affidata a una più agile Direzione, composta - oltre che dal sottoscritto - dai 'veterani' Guglielmo Leo e Gian Luigi Gatta, ai quali si aggiunge ora il prof. Luca Luparia del Dipartimento di Scienze giuridiche C. Beccaria: un ingresso prezioso, che interviene a rafforzare il nostro impegno sul fronte del diritto processuale penale, sempre al centro dell'attenzione della giurisprudenza e cruciale per il funzionamento complessivo del sistema della giustizia penale.

Il braccio operativo della Direzione sarà costituito dalla Segreteria di redazione, coordinata dall'Avv. Anna Liscidini dello Studio Legale Santa Maria-Valsecchi-Vizzardi e composta da alcuni giovani avvocati e studiosi, il cui impegnativo servizio - che si estende dalla gestione dei contatti con gli autori, a tutte le complesse attività di editing dei contributi e dei materiali pubblicati, nonché assai spesso alla redazione delle schede di presentazione dei materiali medesimi - è davvero cruciale per il funzionamento di  una rivista quotidiana come la nostra, che ha l'ambizione di essere 'sul pezzo', in tempo reale, su tutte le questioni importanti di cui si discute nel mondo del diritto penale italiano.

L'editore resta, naturalmente, l'Avv. Luca Santa Maria, al quale debbo ancora una volta esprimere la gratitudine di noi tutti - e dello stesso Dipartimento di Scienze giuridiche Cesare Beccaria dell'Università degli Studi di Milano - per rendere possibile, con il suo generoso finanziamento e il suo costante sostegno ed entusiasmo, la vita di un'iniziativa che ci permette, molto più di quanto non fosse possibile attraverso le tradizionali riviste cartacee, di dialogare con gli attori che 'fanno' realmente il diritto penale, contribuendo così a superare i tanto lamentati steccati tra dottrina, legislazione e giurisprudenza.

 

3. Ulteriore novità concerne infine la previsione di un'apposita sezione - ancora in larga parte da riempire - dedicata agli "other languages" (alla quale si accede cliccando sul corrispondente casella nella colonna di sinistra della home page), che comprende distinte sottosezioni per i testi in inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco. L'idea di fondo è quella di potenziare il profilo internazionale della nostra Rivista, che ambisce a porsi come strumento di dialogo con la dottrina e, magari, con la prassi legislativa e giurisprudenziale di altri paesi a noi vicini, le cui lingue siano più o meno familiari anche agli studiosi italiani.

In quest'ottica, sono particolarmente lieto di segnalare l'ingresso nel Comitato scientifico dell'Avv. Markus Rübenstahl - già autore della nostra Rivista (clicca qui per accedere al suo profilo) -, il quale opererà, con la collaborazione di un piccolo ma qualificato gruppo di colleghi, in qualità di nostro 'corrispondente' in Germania, informando regolarmente i lettori su quanto di più di significativo accade nel suo Paese sul fronte della giustizia penale, specie nel settore sempre più cruciale del diritto penale dell'economia. Un modello, questo, che speriamo di potere presto ampliare anche ad altri ordinamenti a noi vicini, in particolare a quelli di lingua spagnola, cui ci legano fortissime tradizioni accademiche e legami anche personali.

 

4. Ma di tutto ciò parleremo meglio a tempo debito: per ora, buona 'ripresa', ahimè, e buona lettura a tutti...