Entra in vigore oggi, 16 dicembre 2010, la
legge 199/2010, c.d.
svuotacarceri, e cioè il provvedimento varato per cercare di contenere quella che appare come una vera e propria emergenza, con una popolazione carceraria che si aggira oggi attorno alle 70.000 unità, a fronte di una capienza complessiva degli istituti penitenziari di poco superiore ai 45.000 posti. A tale emergenza è qui dedicato un ampio
studio di Sara Turchetti che, dopo aver tracciato un quadro d'insieme del problema sulla scorta di dati aggiornati, ed aver sinteticamente ricostruito i numerosi provvedimenti con i quali si è in anni recenti tentato (invano) di porvi rimedio, analizza puntualmente le non facilissime coordinate (sostanziali e processuali) di questo ennesimo intervento legislativo. Intervento al quale è dedicato, altresì, un breve
contributo di Gian Luigi Gatta incentrato sulla nuova circostanza aggravante comune di cui all'art. 61 n. 11-
quater c.p., per l'appunto introdotta dalla legge 199, anch'essa foriera di non poche difficoltà in relazione - in particolare - ai suoi problematici rapporti con la recidiva aggravata di cui all'art. 99 co. 2 n. 3 c.p.
Accanto alle carceri, molti altri sono però i temi affrontati dai contributi negli ultimi giorni dalla nostra Rivista.
Merita una speciale segnalazione, anzitutto, un'articolata
relazione di Alfio Valsecchi sulla giurisprudenza di legittimità in tema di
trattamento medico eseguito in assenza di valido consenso del paziente, nella quale si dà conto in particolare delle pronunce recenti della S.C. successive alla sentenza delle Sezioni Unite Giulini di fine 2008 - pronunce che evidenziano non trascurabili frizioni con i principi di diritto stauiti dal supremo organo di nomofilachia, riproponendosi all'orizzonte la prospettiva di una responsabilità per lesioni personali
dolose nell'ipotesi di trattamento non consentito con esito
infausto, se non addirittura per
omicidio preterintenzionale laddove a un tale trattamento consegua la morte del paziente.
Prosegue altresì il dibattito sulla natura del
sequestro e della confisca del veicolo ai sensi del combinato disposto degli artt. 186 e 224
ter cod. str., alla luce delle modifiche introdotte dalla legge 120/2010. Sul punto, segnaliamo un
commento critico di Riccardo Dies alle tesi espresse in un contributo di Gian Luigi Gatta e Francesco Viganò già menzionato nel precedente editoriale, cortesemente inviatoci tramite l'apposita mascherina interattiva e pubblicato in calce al contributo medesimo. Commento al quale sarebbe assi stimolante che potessero seguire ulteriori prese di posizione da parte di altri lettori...
Ed ancora, il nostro lettore troverà vari nuovi contributi sui temi più diversi:
- una breve
scheda di Alfio Valsecchi sulla giurisprudenza recente in materia di reiterazione degli atti nel nuovo
delitto di stalking di cui all'art. 612
bis c.p., che tanto ha fatto discutere specie ai profili di diritto intertemporale;
- una
sentenza della Sezione VI della Cassazione (forse non irresistibile, alla luce del principio di stretta legalità delle sanzioni
ex d.lgs. 231/2001) in materia di applicabilità delle
sanzioni e delle
misure interdittive nei confronti dell'ente per il reato di corruzione internazionale;
- una perspicua
scheda di Guglielmo Leo su di un'ordinanza della Corte costituzionale in materia di
prova delle pressioni indebite nei confronti del testimone;
Buona lettura, dunque, e arrivederci alla prossima settimana.