ISSN 2039-1676


23 dicembre 2010

Immigrazione in primo piano

A cura del Comitato scientifico di Diritto penale contemporaneo

1. Il diritto penale dell'immigrazione continua ad essere al centro dell'attenzione di Diritto penale contemporaneo.
Sia in ragione della pronuncia di qualche giorno fa con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l'art. 14 co. 5-quater del t.u., che sanziona l'inottemperanza dello straniero al secondo ordine di allontanamento emesso dal questiore, nella parte in cui non prevede che la responsabilità penale venga meno alloché sussista un "giustificato motivo". Sia, soprattutto, in ragione del fatto che giusto alla vigilia di Natale scadrà invano il temine di attuazione della c.d. direttiva rimpatri della UE, la quale impone agli Stati membri l'adozione di procedure uniformi nell'esecuzione delle espulsioni amministrative, proponendosi tra l'altro l'obiettivo di garantire i diritti fondamentali, e segnatamente la libertà personale, dello straniero 'irregolare'. La nostra Rivista pubblica in proposito un aricolato intervento di Francesco Viganò nel quale, riprendendo una tesi gà formulata in vari recenti contributi scritti a quattro mani con Luca Masera, si sostiene la tesi secondo cui molte norme della direttiva avrebbero effetto diretto nell'ordinamento italiano a partire dalla scadenza del termine di attuazione, con conseguente obbligo per il giudice interno di non applicare (dal 25 dicembre in avanti) le norme contrastanti con la direttiva: tra le quali, in particolare, le incriminazioni di cui all'art. 14 commi 5-ter e 5-quater del t.u.

La tesi richiederà indubbiamente ulteriori riflessioni, e la sua fondatezza sul piano del diritto comunitario potrà del resto essere saggiata dai giudici italiani attraverso lo strumento del ricorso pregiudiziale alla Corte di giustizia. Ma, certo, dopo Natale qualcosa potrebbe muoversi su questo fronte, nei numerosissimi giudizi direttissimi che ogni giorno si celebrano in Italia a carico di imputati arrestati per i delitti di cui all'art. 14: e la nostra Rivista monitorerà attentamente questi sviluppi, invitando anzi tutti gli operatori del diritto penale a inviarci suibito i provvedimenti che nei prossimi giorni affronteranno il problema della compatibilità della direttiva con le norme incriminatrici del t.u.

 

2. Nell'ultima settimana, peraltro, molto altro è accaduto sulla Rivista, a partire dalla segnalazione - sul fronte della novità normative - dell'avvenuta conversione del c.d. decreto sicurezza 2010, con novità  significative in materia di reati commessi in connessione a manifestazioni sportive, nonché di varie sentenze delle Sezioni Unite in materia di efficiacia degli atti del giudice astenutosi o ricusato, di interdipendenza tra procedimenti cautelari in fase diverse e conseguenti preclusioni, di qualificazione giuridica delle false attestazioni sul reddito ai fini dell'esezione dai ticket sanitari.

Sul fronte sovranazionale, merita menzione soprattutto una pronuncia della Corte di Strasburgo con la quale si condanna l'Italia per i ritardi nella corresponsione dei risarcimenti da irragionevole durata del processo, e si ingiunge senza mezzi termini al nostro Paese di modificare la legge Pinto, sì da rendere più effettive le procedure risarcitorie.

Sono, poi, state pubblicate schede su recenti pronunce delle sezioni semplici della S.C. in tema di depenalizzazione della guida in stato di ebbrezza nell'ipotesi di cui all'art. 186 co 2 lett. a) e di conseguente (?) trasmissione degli atti al Prefetto, di omicidio colposo commesso da un conducente che aveva lasciato l'auto in doppia fila, con la portiera parzialmente aperta, di infanticidio in condizioni di abbandono morale e materiale, nonché una peculiare pronuncia con cui si condanna per omicidio colposo un dirigente di polizia che aveva rilasciato una licenza di porto di fucile ad un soggetto già noto come aggressivo e litigioso, il quale poi di fatto fece uso dell'arma uccidendo due persone.

Sul fronte invece della giurisprudenza di merito, va in particolare segnalata una pronuncia sulla sempre controversa incriminazione dell'omesso versamento dell'IVA di cui all'art. 10-ter f.lgs. 74/2000, nonché una interessante sentenza della Corte d'Appello di Milano, che ha confermato - sulla base delle modifiche apportate dal pacchetto sicurezza del 2008 alla relativa normativa - l'applicazione della confisca di prevenzione a carico di un soggetto sospettato di vivere abitualmente con i proventi di un'attività illecita e per la quale era in corso parallelo procedimento penale, in un contesto però assai distante da quello della criminalità organizzata di tipo mafioso cui normalmente le misure di sicurezza patrimoniale trovano applicazione.

E segnaliamo, infine, vari contributi d'autore, in materia di dolo eventuale e ricettazione (un 'primo piano' sulla sentenza delle SU depositata nello scorso mese di marzo, e una breve scheda bibliografica sui commenti di quella sentenza pubblicati - rispettivamente in Cassazione penale e Diritto penale e processo - da Massimo Donini e Paolo Pisa); di modelli di organizzazione e gestione ex d.lgs. 231/2001; di titolo esecutivo e di mancata partecipazione dell'imputato al "proprio" processo.

 

3. Buona lettura, allora; e un affettuso augurio di buon Natale e buone festività a tutti!