ISSN 2039-1676


03 dicembre 2014 |

Corruzione degli arbitri e riforma del processo civile

Abstract. Tra le nuove misure volte a ridurre il contenzioso civile, il legislatore ha previsto l'inedita figura dell'arbitrato forense (art. 1 d.l. n. 132 del 2014). Da più parti si è messo in dubbio che l'arbitro-avvocato rivesta la qualifica di agente pubblico stante il disposto dell'art. 813, comma 2, c.p.c. che lo esclude esplicitamente. Con la conseguenza che non sarebbero configurabili nei confronti degli arbitri, ricorrendone gli altri requisiti, i delitti di corruzione.

 

SOMMARIO: 1. Il nuovo modello di arbitrato forense. - 2. La nozione di agente pubblico "agli effetti della legge penale".  - 3. La concezione funzionale-oggettiva. - 4. L'arbitrato come esercizio della funzione giurisdizionale e la configurabilità in capo all'arbitro-avvocato della corruzione.