ISSN 2039-1676


18 dicembre 2015

Per le Sezioni unite i ricorsi concernenti le misure cautelari reali vanno trattati con procedura camerale non partecipata

Cass., Sez. Un., u.p. 17 dicembre 2015, Pres. Santacroce, Rel. Ramacci, Ric. Maresca (informazione provvisoria)

Il servizio novità della Corte Suprema di cassazione comunica che, in esito alla camera di consiglio del 17 dicembre 2015, le Sezioni unite hanno affrontato la seguente questione:

«Se, in caso di ricorso per cassazione proposto a norma dell'art. 325 cod. proc. pen., la Corte debba procedere in camera di consiglio secondo la disciplina cd. partecipata prevista dall'art. 127 cod. proc. pen., ovvero osservando la procedura di cui all'art. 611 cod. proc. pen.».

Secondo l'informazione provvisoria diffusa dalla Suprema Corte, al quesito è stata data la seguente soluzione: «deve adottarsi la procedura di cui all'art. 611 cod. proc. pen.».

La deliberazione è stata assunta sulle conclusioni difformi del Procuratore generale.

La nostra Rivista ha già pubblicato il provvedimento che ha rimesso la questione alle Sezioni unite, cioè l'ordinanza della Sesta sezione penale del 15 settembre 2015, n. 39118, con nota di Irene Manca, Sequestro preventivo e ricorso per cassazione: quale rito camerale applicabile?.

Pubblicheremo la motivazione della sentenza delle Sezioni unite immediatamente dopo il relativo deposito. (G.L.)