ISSN 2039-1676


01 luglio 2016 |

Vincenzo Perchinunno: docente, studioso, avvocato, uomo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il testo della commemorazione svolta in occasione del conferimento a Nicola Triggiani del Premio "Vincenzo Perchinunno" per gli Studi in Diritto Processuale Penale, istituito dal Centro Studi Giuridici "Giuseppe Chiarelli" e dalla Fondazione "Nuove Proposte" (Taranto, ex Convento di San Francesco, Sala Convegni del Dipartimento Jonico dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" - 28 aprile 2016).

 

 

1. Sembra ieri. E invece sono ormai trascorsi due anni dalla scomparsa del Prof. Vincenzo Perchinunno, già Ordinario di Procedura Penale nell'Università degli Studi di Bari, avvenuta il 22 aprile 2014.

Non è facile tracciare in poche righe un Suo ricordo perché, avendo avuto il privilegio di frequentarLo per quasi venticinque anni, i ricordi sono innumerevoli e molti particolarmente belli e significativi.

Se è vero che la vita è fatta di coincidenze, è stata una singolare coincidenza a consentirmi di conoscerLo.

Da studente, non avevo frequentato le Sue lezioni: in base alla lettera del mio cognome, appartenevo infatti al corso di Procedura Penale impartito dal Prof. Giuseppe Ruggiero (1928-2014).

Affascinato dalla materia, e pieno di entusiasmo per l'entrata in vigore, il 24 ottobre 1989, del nuovo codice di procedura penale, dopo aver superato l'esame chiesi al Prof. Ruggiero la disponibilità a seguirmi nel mio lavoro di tesi. Acconsentì, ma qualche mese dopo fu eletto dal Parlamento componente del Consiglio Superiore della Magistratura, con conseguente incompatibilità a svolgere attività didattica per tutta la durata del mandato.

Al Prof. Perchinunno, già titolare da molti anni della 1a cattedra di Procedura Penale, fu pertanto attribuita per supplenza anche la cattedra del Prof. Ruggiero.

Ricordo la preoccupazione per questa imprevista sostituzione del Relatore della mia tesi di laurea a pochi mesi dalla discussione: non avevo, infatti, mai avuto occasione di conoscere il Prof. Perchinunno. Invece fu quello l'inizio per me di una meravigliosa "avventura", umana e professionale.

Dopo la laurea, infatti, fui ammesso dal Professore a frequentare come cultore della materia l'Istituto di Diritto e Procedura Penale (così avrebbe continuato a chiamarlo, anche dopo la sua trasformazione in Dipartimento): pur avvertendomi che la carriera accademica presentava delle enormi difficoltà e non poteva garantirmi alcuna certezza per il futuro, non volle deludere la mia aspirazione di voler approfondire lo studio del diritto processuale penale e la mia passione per la ricerca ("Come si può impedire a un giovane così volenteroso di continuare a studiare?" - furono le Sue parole).

Cominciai così pian piano, giorno per giorno, a conoscere quest'uomo straordinario, un gentiluomo d'altri tempi, sempre impeccabile nel vestire, ancorato alle più sane tradizioni, con il culto della famiglia (non ricordo di averlo mai visto partecipare a un convegno di studi senza avere accanto a Sè la Sig.ra Sandra), eppure aperto alla modernità e sempre disposto all'ascolto. Più la conoscenza diveniva profonda, più aumentava la mia ammirazione nei Suoi confronti e il desiderio di emularLo.

So che mi ha voluto molto bene e altrettanto Gliene ho voluto io, anche se forse non ce lo siamo mai detto. D'altronde, dopo tanti anni di frequentazione, spesso le parole risultavano superflue: bastava uno sguardo o un cenno per intenderci alla perfezione. 

 

2. Vincenzo Perchinunno è stato un Docente eccezionale, un acuto Studioso del processo penale e dei diritti fondamentali della persona, un Avvocato di razza.

Nato a Bari il 29 ottobre 1934, dopo aver conseguito nel 1957 la laurea in Giurisprudenza, fu chiamato a far parte dell'Istituto di Diritto Penale dell'Università di Bari, diretto da Aldo Moro (1916-1978), dapprima come assistente volontario e poi come assistente straordinario di Procedura Penale.

Allievo del Prof. Renato Dell'Andro (1922-1990) - che lo affidò poi alla guida del Prof. Giovanni Conso (1922-2015) - conseguì la libera docenza nel 1971, con voto unanime della Commissione giudicatrice presieduta dal Prof. Giovanni Leone (1908-2001). 

Dal 1971 al 1975 fu incaricato di Teoria generale del processo; nell'anno accademico 1975-76 ricoprì per la prima volta l'incarico di Procedura Penale

Fu componente della Commissione ministeriale - presieduta dal Prof. Gian Domenico Pisapia (1915-1995) - per la redazione del progetto preliminare del nuovo codice di procedura penale in attuazione della legge-delega 3 ottobre 1974, n. 108.

Per quasi quarant'anni ha insegnato Procedura Penale nell'Università degli Studi di Bari, dal 1° novembre 1981 come Professore Straordinario e, al termine del triennio, come Professore Ordinario; fu altresì docente di Procedura Penale nell'Università di Lecce, nel primo anno accademico in cui fu avviato l'insegnamento della disciplina.  

Tra gli interessi di ricerca del Professore spiccano il diritto delle prove (in particolare la testimonianza) e la tutela del diritto di difesa. Numerose sono le opere che ci ha lasciato, tra le quali due lavori monografici inseriti nella Collana di studi diretta dal Prof. Conso: il volume "Limiti soggettivi della testimonianza nel processo penale" (Milano, 1972) rappresenta il primo studio sistematico sul tema della capacità di testimoniare, dell'incompatibilità e delle cause di astensione e resta ancora oggi un punto di riferimento indispensabile per l'analisi di queste problematiche; la seconda monografia, intitolata "L'accertamento alternativo nel processo penale"(Milano, 1980), affronta le complesse questioni dell'imputazione alternativa.

Meritano di essere altresì segnalate, tra le altre pubblicazioni, la voce "Prova documentale (diritto processuale penale)" nell' "Enciclopedia del Diritto" (1988); la voce "Imputazione (capo di)" nell' "Enciclopedia Giuridica Treccani" (1990); le relazioni al IV e all'VIII Convegno dell'Associazione tra gli Studiosi del Processo Penale, rispettivamente sulle investigazioni difensive (1989) e sul ruolo del giudice per le indagini preliminari in relazione alle scelte sull'azione penale (1995); nonché la curatela dei "Percorsi di procedura penale", quattro volumi pubblicati con cadenza quadriennale, dal 1996 al 2008, nei quali volle raccogliere gran parte dei contributi dei suoi allievi, per lo più già pubblicati sulle riviste scientifiche del settore. Significativi i sottotitoli, che rispecchiano l'evoluzione della materia (vol. I, "Dal garantismo inquisitorio a un accusatorio non garantito", Milano, 1996; vol. II, "Il processo come garanzia: tra crisi e valori del sistema", Milano, 2000; vol. III, "Il sistema vigente tra tutela dell'individuo e nuove istanze di difesa sociale", Milano, 2004; vol. IV, "La revisione del codice di procedura penale agli albori del ventennio (1988-2008): riforma globale e tutela dei diritti della persona", Milano, 2008).    

Con i Colleghi Mario Pisani, Alfredo Molari e Piermaria Corso fu autore di un apprezzato "Manuale di procedura penale", nel quale risultavano efficacemente contemperati analisi e sintesi, sobrietà espositiva e rigore delle enunciazioni: manuale adottato in molte sedi universitarie e pubblicato in otto edizioni (Bologna, 1996, 1997, 2000, 2001, 2002, 2004, 2006, 2008), con il contributo - a partire dalla 7a edizione - di altri autorevolissimi Studiosi (i Proff. Oreste Dominioni, Alfredo Gaito e Giorgio Spangher). Nelle prime sei edizioni dell'opera, il Prof. Perchinunno curò tutti i capitoli relativi alle prove, al giudizio ordinario, ai riti accelerativi del dibattimento e all'esecuzione.  

Perchinunno è stato inoltre componente del comitato scientifico della Rivista "Cassazione Penale" e della collana "Unità del sapere giuridico. Quaderni del Dipartimento di diritto penale, di diritto processuale penale e di filosofia del diritto dell'Università di Bari".   

 

3. Dell'alto magistero del Prof. Perchinunno mi piace però ricordare soprattutto il bellissimo rapporto che aveva con gli studenti, verso i quali mostrava grande disponibilità, garbo e rispetto in ogni momento della vita universitaria (lezioni, tutorato, esami, sedute di laurea).

Da giovane cultore, frequentai le Sue lezioni e fui subito profondamente colpito dalla Sua grande capacità di comunicare agli studenti concetti anche molto complessi con estrema chiarezza e di rendere didattica l'esperienza professionale forense. Amava concludere le lezioni sollecitando la loro curiosità e stimolandoli a formulare  domande, in un dialogo aperto e franco.

Al sabato mattina, giorno dedicato al ricevimento dei laureandi - sempre particolarmente numerosi, grazie alla passione e all'entusiasmo per la disciplina che riusciva a trasmettere loro -, ma anche giorno nel quale potevo più che in altri momenti discutere con Lui dei temi di ricerca che mi aveva assegnato e sottoporre alla Sua attenzione i miei lavori, erano sempre gli studenti ad avere la precedenza. L'interesse degli studenti veniva anteposto a qualunque altro impegno del Professore: ricordo, per esempio, che puntualmente ogni anno veniva invitato a partecipare alla cerimonia di inaugurazione della "Fiera del Levante" (si trattava sempre di un sabato di settembre), ma rinunciava volentieri a questo importante appuntamento - al quale molti avrebbero voluto intervenire, data la presenza, di solito, del Presidente del Consiglio dei Ministri in carica - per non venir meno all'appuntamento settimanale con i "Suoi" studenti. La mondanità, del resto, non gli apparteneva, essendo rimasto, nonostante la Sua notorietà, una persona semplice, schiva e riservata.           

Durante gli esami - momento per me particolarmente formativo, perché il Professore mi voleva seduto accanto a Sè ed era, quindi, una preziosa occasione di apprendere non solo la Sua profonda dottrina, ma anche il Suo metodo di valutazione della preparazione degli studenti  - non ricordo mai un gesto di intemperanza, anche quando la stanchezza avrebbe potuto avere il sopravvento dopo aver esaminato, con il necessario scrupolo e rigore, decine e decine di studenti. All'ultimo studente  riservava la stessa attenzione che aveva avuto per il primo candidato della sessione. Mi impressionava soprattutto la Sua straordinaria capacità di osservazione e di introspezione psicologica: riusciva, con doti non comuni, a comprendere in pochi attimi lo stato d'animo e il mondo interiore dello studente che gli sedeva di fronte. E non lesinava mai parole d'incoraggiamento, spronando gli studenti a fare sempre di più e meglio, memore, evidentemente, degli insegnamenti di Aldo Moro, il quale, in un suo bellissimo scritto, "Problemi dell'Università", annotava: "Essenziale è che il giovane senta chi insegna all'Università come persona che gli vuole bene, lo comprende, è pronto ad aiutarlo; come uomo che apprezza la sua giovinezza e ripone in essa la sua fiducia; che si senta amato e preso sul serio".       

Anche le sedute di laurea erano per il Professor Perchinunno un momento importante e non uno stanco rituale da sbrigare alla svelta: si immedesimava negli studenti, al traguardo di una tappa importante della loro esistenza, e nella gioia e soddisfazione dei loro familiari, dopo tanti sacrifici e patemi d'animo per giungere a quella agognata meta.  

 

4. Nelle sessioni di laurea, il Professore tornava a indossare quella toga che, con grande valore e dignità, indossava quotidianamente nelle aule giudiziarie, mostrando assoluta dedizione verso i Suoi patrocinati, ma allo stesso tempo assoluto rispetto delle norme e delle prescrizioni deontologiche, anche non scritte.

La passione per la professione forense - trasmessagli dal padre Francesco, anch'egli avvocato penalista - lo portò a rivestire l'incarico di Consigliere Nazionale Forense in rappresentanza degli ordini degli avvocati del distretto di Corte d'appello di Bari dal 1997 al 2000 e gli valse il conferimento, nel 2009, della "Toga d'oro" da parte dell'Ordine degli Avvocati di Bari per i cinquant'anni di attività forense.

 

5. Sulla scia di altri grandi Maestri, Vincenzo Perchinunno - alla cui memoria nel 2015 il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Bari "Aldo Moro" ha inteso rendere omaggio attraverso l'intitolazione di un'aula per le lezioni  - ci ha lasciato soprattutto una grande eredità morale, un luminoso esempio e un patrimonio di Valori, tanto più importanti in una Università profondamente diversa da quella nella quale il Professore ha profuso il Suo impegno per tanti anni e nella quale non si sarebbe certamente riconosciuto: una Università burocratizzata fino all'estremo e nella quale più che il valore umano e professionale dei docenti e le esigenze formative degli studenti sembrano contare soprattutto i numeri e astruse formule matematiche ("crediti", "mediane", "valutazioni bibliometriche" e algoritmi vari).

I Suoi preziosi insegnamenti continueranno a rappresentare uno stimolo importante per cercare di realizzare un'Università davvero al servizio degli studenti e un processo penale "più giusto", in grado di coniugare garanzie ed efficienza. 

 

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Elenco delle opere di Vincenzo Perchinunno:

 

- Effetti dell'omessa notificazione del decreto di citazione al genitore o al tutore dell'imputato minorenne (nota a Cass., Sez. un., 8 maggio 1965, n. 3, Paola), in Arch. pen., 1966, II, p. 202.

- Sull'omissione dell'avviso al difensore per ragioni di "assoluta urgenza" ex art. 304-ter c.p.p. (nota a Cass., Sez. III, 4 maggio 1966, Assennato), in Riv. it. dir. proc. pen., 1967, p. 1056.

- Fondamento e legittimità costituzionale del divieto di pubblicazione di determinati atti del procedimento penale, in Arch. pen., 1967, I, p. 249.

- Limiti ed effetti dell'attività del coadiutore peritale non autorizzato (nota a Cass., Sez. I, 19 ottobre 1966, Magliuolo), in Riv. it. dir. proc. pen., 1968, p. 317.

- Le cause d'incompatibilità a testimoniare nel processo penale italiano, in Corti Bari, Lecce e Potenza, 1968, p. 523.   

- Brevi note sulla incompatibilità tra le posizioni di parte civile e di responsabile civile (nota a Trib. L'Aquila, 20 gennaio 1969, Biadene), in Arch. pen., 1969, II, p. 403.

- Sulla legittimità della cosiddetta "facoltà di astensione" degli ufficiali e degli agenti di polizia giudiziaria ex art. 349 ultimo comma c.p.p. (nota a Corte cost., 28 novembre 1968, n. 114, Trosello), in Riv. it. dir. proc. pen., 1969, p. 1013.

- Compatibilità tra la funzione di testimone e la posizione di parte civile nel processo penale, in Azione civile e processo penale (Atti del Convegno di studio Enrico de Nicola, Lecce, 1-4 maggio 1969), Milano, 1971, p. 231.

- Intercettazioni telefoniche: quando e come, in Eloquenza, 1972, p. 460.

- Limiti soggettivi della testimonianza nel processo penale, Milano, 1972.

- Natura, limiti ed effetti del principio di specialità dell'estradizione, in Riv. it. dir. proc. pen., 1974, p. 325.

- La testimonianza del coimputato, in La testimonianza nel processo penale (Atti del Convegno di studio Enrico de Nicola - Foggia, 1972), Milano, 1974, p. 141, e in Riv. it. dir. proc. pen., 1974, p. 330.

- Sulla legittimità costituzionale dell'incompatibilità a testimoniare del coimputato prosciolto o condannato (nota a Corte cost., 4 luglio 1974, n. 201, Bronzino), in Giur. cost., 1974, p. 2119.

- Una realizzazione della legge-delega: l'esame diretto dell'imputato, dei testimoni e dei periti, in Riv. it. dir. proc. pen., 1975, p. 1141.

- L'investigatore privato ed il "nuovo" processo penale (nota  a Corte cost., 6 maggio 1976, n. 105, Brezzi c. Ditta confezioni Maxima), in Giur. cost., 1976, I, p. 1431.

- L'accertamento alternativo nel processo penale, Milano, Giuffrè, 1980.

- Riforma del processo penale e "nuova" legge delega, in Foro Dauno, 1981, n. 1-2, p. 3.

- La formazione della prova nel dibattimento del "nuovo" processo penale, in Riv. it. dir. proc. pen., 1985, p. 31.

- La scarcerazione automatica per omesso interrogatorio dell'imputato detenuto, in V. Grevi (a cura di), La nuova disciplina della libertà personale nel processo penale, Padova, 1985, p. 351.

- Commento agli artt. 25-27 legge 10 ottobre 1986, n. 663: Modifiche alla legge sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà, in Leg. pen., 1987, p. 228.

- Voce Prova documentale (diritto processuale penale), in Enc. Dir., vol. XXXVII, Milano, 1988, p. 721.  

- Relazione, in Convegno di studio - Verso una nuova giustizia penale (Bari, 25-27 maggio 1984), Bari, 1988, p. 59. 

- Magistratura e polizia giudiziaria. Profili processuali, in Criminologia e criminalistica. Analisi e attuali frontiere (Atti 1° Convegno nazionale, Bari 14-16 settembre 1987), Bari, 1989, p. 65.   

- Voce Imputazione (capo di), in Enc. giur. Treccani, vol. XVI, Roma, 1989, p. 1.

- La "cross examination", in A.D. De Palma (a cura di), La nuova procedura penale: codice del giudice o codice dell'avvocato? (Atti del Convegno - Bari, 24 giugno1989), Bari, 1989, p. 51.

- Il nuovo ruolo del difensore nella ricerca delle fonti di prova, in Il nuovo processo penale dalla codificazione all'attuazione (Atti del IV Convegno dell'Associazione tra gli Studiosi del processo penale, Ostuni, 8-10 settembre 1989), Milano, 1991, p. 149, e in M.C. Bassiouni-A.R. Latagliata- A.M. Stile (a cura di), Studi in onore di Giuliano Vassalli. Evoluzione e riforma del diritto e della procedura penale (1945-1990), vol. II, Politica criminale e Criminologia. Procedura penale, Milano, 1991, p. 217.

- Ripensamenti sul ruolo del G.I.P. nel processo di pretura, in Giust. pen., 1991, III, c. 513.

- Le prove (Principi fondamentali, Disposizioni generali, I mezzi di prova, I mezzi di ricerca della prova), in M. Pisani-A. Molari-V. Perchinunno-P. Corso, Appunti di procedura penale, Bologna, 1992, p. 139.

- Prove penali e segreti, in AA.VV., Scritti in memoria di Renato Dell'Andro, vol. II, Bari, 1994, p. 717.

- Le prove (Disposizioni generali, I mezzi di prova, I mezzi di ricerca della prova); Il giudizio direttissimo e il giudizio immediato; Il giudizio, in M. Pisani-A. Molari-V. Perchinunno-P. Corso, Appunti di procedura penale, 2a ed., Bologna, 1994, rispettivamente p. 215, p. 417, p. 437.

- Misure interdittive ed effettività del diritto di difesa, in Cass. pen., 1994, p. 1989.

- Percorsi di procedura penale. Dal garantismo inquisitorio a un accusatorio non garantito (a cura di V. Perchinunno), Milano, 1996.

- Il giudice per le indagini preliminari e le scelte relative all'azione penale, in Il giudice per le indagini preliminari dopo cinque anni di sperimentazione (Atti dell'VIII Convegno dell'Associazione tra gli Studiosi del processo penale, Mattinata, 23-25 settembre 1994), Milano, 1996, p. 67, già pubblicato in Giust. pen., 1994, III, c. 577. 

- Le prove (Disposizioni generali, I mezzi di prova, I mezzi di ricerca della prova); Il giudizio direttissimo e il giudizio immediato; Il giudizio; L'esecuzione penale, in M. Pisani-A. Molari-V. Perchinunno-P. Corso, Manuale di procedura penale, Bologna, 1996, rispettivamente p. 223, p. 439, p. 459, p. 603.

- Le prove (Disposizioni generali, I mezzi di prova, I mezzi di ricerca della prova); Il giudizio direttissimo e il giudizio immediato; Il giudizio; L'esecuzione penale, in M. Pisani-A. Molari-V. Perchinunno-P. Corso, Manuale di procedura penale, 2a ed., Bologna, 1997, rispettivamente p. 227, p. 445, p. 465, p. 611.

- Intervento, in Il giusto processo (Atti del X Convegno dell'Associazione tra gli Studiosi del processo penale, Salerno, 11-13 ottobre 1996), Milano, 1998, p. 219. 

- Le prove (Disposizioni generali, I mezzi di prova, I mezzi di ricerca della prova); Il giudizio direttissimo e il giudizio immediato; Il giudizio; L'esecuzione penale, in M. Pisani-A. Molari-V.Perchinunno-P. Corso, Manuale di procedura penale, 3a ed., Bologna, 2000, rispettivamente p. 217, p. 431, p. 451, p. 585.

- Percorsi di procedura penale, vol. II, Il processo come garanzia: tra crisi e valori del sistema (a cura di V. Perchinunno), Milano, 2000.

- Le prove (Disposizioni generali, I mezzi di prova, I mezzi di ricerca della prova); Il giudizio direttissimo e il giudizio immediato; Il giudizio; L'esecuzione penale, in M. Pisani-A. Molari-V. Perchinunno-P. Corso, Manuale di procedura penale, 4a ed., Bologna, 2001, rispettivamente p. 211, p. 431, p. 449, p. 617.

- Le prove (Disposizioni generali, I mezzi di prova, I mezzi di ricerca della prova); Il giudizio direttissimo e il giudizio immediato; Il giudizio; L'esecuzione penale, in M. Pisani-A. Molari-V. Perchinunno-P. Corso, Manuale di procedura penale, 5a ed., Bologna, 2002, rispettivamente p. 211, p. 431, p. 449, p. 617.

- Percorsi di procedura penale, vol. III, Il sistema vigente tra tutela dell'individuo e nuove istanze di difesa sociale (a cura di V. Perchinunno), Milano, 2004.

- Le prove (Disposizioni generali, I mezzi di prova, I mezzi di ricerca della prova); Il giudizio direttissimo e il giudizio immediato; Il giudizio; L'esecuzione penale, in M. Pisani-A. Molari-V. Perchinunno-P. Corso, Manuale di procedura penale, 6a ed., Bologna, 2004, rispettivamente p. 215, p. 437, p. 457, p. 625.

- Le prove (Disposizioni generali, I mezzi di prova, I mezzi di ricerca della prova); Il giudizio direttissimo e il giudizio immediato; Il giudizio; L'esecuzione penale, in M. Pisani-A. Molari-V. Perchinunno-P. Corso-O. Dominioni-A. Gaito-G. Spangher, Manuale di procedura penale, 7a ed., Bologna, 2006, rispettivamente p. 199, p. 433, p. 449, p. 597.

- Il giudizio direttissimo e il giudizio immediato; Il giudizio; L'esecuzione penale, in M. Pisani-A. Molari-V. Perchinunno-P. Corso-O. Dominioni-A. Gaito-G. Spangher, Manuale di procedura penale, 8a ed., Bologna, 2008, rispettivamente p. 451, p. 467, p. 619.

- Percorsi di procedura penale, vol. IV, La revisione del codice di procedura penale agli albori del ventennio (1988-2008): riforma globale e tutela dei diritti della persona (a cura di V. Perchinunno), Milano, 2008.