ISSN 2039-1676


19 dicembre 2016

G. Ubertis, F. Viganò (a cura di), Corte di Strasburgo e giustizia penale, Giappichelli, Torino, 2016

Presentazione del volume

La Convenzione europea dei diritti dell’uomo e la giurisprudenza della Corte di Strasburgo sono oggi sempre più avvertiti come parte integrante del diritto che il giudice penale italiano è chiamato quotidianamente a interpretare e applicare, nella sua veste di “primo garante” dei diritti convenzionali.

Dal punto di vista dell’avvocato, poi, la prospettiva di un ricorso a Strasburgo resta sempre sullo sfondo delle possibili opzioni difensive a salvaguardia dei diritti fondamentali, una volta esauriti i rimedi interni; ma, assai prima, la Convenzione e la sua interpretazione possono oggi rivelarsi strumenti preziosi durante il processo penale, per sollecitare il superamento di prassi interpretative consolidate e/o la formulazione di questioni di legittimità costituzionale.

La principale difficoltà con cui il penalista deve confrontarsi rispetto al “diritto di Strasburgo” è legata, tuttavia, alla sua non agevole accessibilità: le sentenze della Corte non sono tradotte in lingua italiana; non sono massimate nelle modalità familiari al giurista italiano; né, ancora, sono di facile reperimento nelle banche dati più diffuse presso magistrati e avvocati.

Il lavoro qui presentato mira a colmare questa lacuna nella letteratura specialistica italiana, focalizzando lo sguardo sui rapporti tra il diritto dei diritti umani, così come incessantemente sviluppato in via pretoria dalla Corte di Strasburgo, e il sistema di giustizia penale italiano. In ciò l’opera rappresenta il naturale completamento di una direzione di ricerca perseguita ormai da molti anni dai curatori, attraverso il coordinamento del monitoraggio mensile delle sentenze e decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo rilevanti in materia penalistica e processualpenalistica pubblicato in questa Rivista e la parallela rassegna trimestrale pubblicata sulla Rivista italiana di diritto e procedura penale, nonché attraverso i numerosi contributi con i quali gli stessi curatori e i loro collaboratori (molti dei quali anche autori di contributi nel presente volume) hanno analizzato negli ultimi anni le singole questioni problematiche sollevate dall’interazione tra Cedu e sistema penale nazionale.

Il volume illustra in maniera sistematica, e agevolmente accessibile per il lettore, la giurisprudenza della Corte relativa alle disposizioni convenzionali rilevanti nel giudizio penale, e si propone come una sorta di vademecum ad uso del magistrato, dell’avvocato e dello studioso italiani, che desiderino misurarsi con il necessario rigore con le ormai numerosissime questioni che chiamano in causa l’ambito di tutela dei diritti dell’uomo – dai poteri di rivalutazione probatoria del giudice d’appello alla possibilità di disporre confisca mediante sentenza dichiarativa della prescrizione, e a molte altre ancora.

 

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