ISSN 2039-1676


28 maggio 2018 |

Argomenti per una riserva di legge rafforzata in materia penale

In vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo – Rivista trimestrale, il contributo, qui pubblicato in anteprima, è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.

 

Abstract. Il contributo parte dalla considerazione che il principio di riserva di legge in materia penale, come oggi configurato in Italia, non appare idoneo a garantire in modo effettivo il livello di democraticità a cui tende la Costituzione, a causa dell’assenza di un quorum rilevante per l’approvazione parlamentare delle leggi penali. Si propone pertanto, anche alla luce di esperienze comparatistiche e di proposte provenienti dalla dottrina straniera, una riforma volta a introdurre un meccanismo in base al quale ogni legge penale, indipendentemente dal fatto di configurare o aggravare la responsabilità o di escluderla o diminuirla, debba essere approvata con una maggioranza di almeno tre quinti dei parlamentari, tranne che si tratti di disposizioni aventi ad oggetto l’applicazione di sole pene pecuniarie, nel qual caso la maggioranza dovrebbe essere almeno della metà.

SOMMARIO: 1. Teoria e prassi della riserva di legge. – 2. Una proposta provocatoria e uno sguardo di diritto comparato. – 3. Rischi e patologie da superare. – 4. Ancora sul significato politico della riserva di legge. – 5. I dettagli della proposta di Thomas Vormbaum. – 6. Norme penali come norme costituzionali? – 7. Le ragioni essenziali dell’istanza di una riserva di legge rafforzata. – 8. L’estensione della riserva alle norme penali favorevoli. – 9. Per un diritto penale ridotto, ma soprattutto migliore. – 10. Conclusione: un progetto faticoso ma necessario.