ISSN 2039-1676


09 luglio 2019 |

Corte edu e Corte costituzionale tra operazioni di bilanciamento e precedente vincolante. Spunti teorico-generali e ricadute penalistiche (parte II)

Il bilanciamento ad hoc (o caso per caso): alcune esemplificazioni giurisprudenziali

 

Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.

 

Abstract. Questo articolo è suddiviso in tre parti e si occupa delle interazioni complesse che si instaurano tra bilanciamenti di competenza della Corte edu e bilanciamenti di competenza della Corte costituzionale sul terreno dei conflitti tra diritti convenzionali e interessi costituzionalmente rilevanti tutelati dal sistema penale nazionale.

La prima parte dell’articolo si concentra su un primo possibile modello di bilanciamento riscontrabile nella prassi applicativa del giudice sovranazionale, e cioè il bilanciamento ad hoc (o “caso per caso”); e arriva alla conclusione per cui, in questa prima famiglia di strategie decisionali, la Corte europea, rompendo la c.d. “connessione necessaria diritti/interessi”, quel che in realtà fa è decidere casi concreti mediante gerarchie astratte che affermano il primato unilaterale del bene convenzionale sul bene giuridico protetto dal legislatore statale. Il che avviene senza alcuna predeterminazione di regole generali e astratte di bilanciamento pensate in rapporto al caso generico e avvalendosi della direttiva interpretativa del “peso sproporzionato”.

Nella seconda parte dell’articolo si forniscono alcune esemplificazioni giurisprudenziali a dimostrazione dell’assunto, selezionandole tra quelle che più hanno occupato il dibattito penalistico nostrano sul tema.

La terza parte dell’articolo si concentra infine sulle ipotesi in cui effettivamente la Corte europea formula standard generali e astratti di risoluzione del conflitto tra i beni convenzionali e costituzionali in gioco mettendo però in luce il dato di fondo per cui di solito lo fa esclusivamente in base alle caratteristiche specifiche del caso da decidere; e si avanza la tesi per cui, per produrre effetti vincolanti nei confronti delle giurisprudenze costituzionali nazionali, il bilanciamento di matrice europea o deve mettere a disposizione ex ante regole di collisione create in anticipo e al massimo livello possibile di generalità nel contesto di un’unica decisione o deve pervenire allo stesso risultato secondo la logica del precedente giudiziario. ossia in base a processi di accumulazione casistica e a giudizi di similarità/differenza ripetuti nel tempo.

SOMMARIO: 1. Una verifica sul campo: la Corte costituzionale e il caso Scoppola. – 1.1. La retroattività in mitius come super-diritto non bilanciabile? – 1.2. (segue) Il diritto generale alla retroattività in mitius come «diritto-ragione». – 2. Una ricostruzione in chiave minimalista dell’inviolabilità dei diritti convenzionali. – 3. Tre variazioni sul tema: i casi Contrada, De Tommaso e Dieudonné. – 4. Le scelte unilaterali di tutela del giudice sovranazionale nell’età del bilanciamento: tra “controlimiti” e “massima espansione delle garanzie”. – 5. Una commensurabilità strumentale?