ISSN 2039-1676

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corporate crimes


Il diffondersi di una diretta responsabilità dell’ente per i reati commessi da persone fisiche che agiscano al suo interno, disciplinata nel nostro ordinamento dal d.lgs. 231/2001, costituisce forse la novità più significativa – dal punto di vista tanto teorico quanto prasseologico – che ha interessato il diritto penale dell’Europa continentale, e di molti altri paesi al mondo, nell’ultimo ventennio. L’idea stessa che si possa parlare di un corporate crime – non solo, dunque, di un reato “d’impresa”, ma di un reato “dell’impresa”, intesa quale autrice dell’illecito e destinataria diretta di sanzioni penali, o almeno quasi-penali – sollecita la dottrina e la stessa giurisprudenza a rimeditare in profondità le tradizionali categorie dogmatiche, nel quadro di una riflessione collettiva che si svolge ormai lungo binari sempre meno ‘domestici’ e nazionali, e che necessita piuttosto del vitale confronto con le esperienze e le realtà di tutti gli ordinamenti giuridici contemporanei che hanno ritenuto di lasciarsi (finalmente?) alle spalle il vecchio brocardo societas delinquere non potest.