ISSN 2039-1676


17 settembre 2012

Un'emergenza da non dimenticare

Editoriale

 

Riprendiamo a pieno ritmo le nostre pubblicazioni dopo la pausa estiva, già interrotta nelle ultime due settimane da una serie di contributi in gran parte affluiti nella nostra redazione durante le torride settimane di agosto, assieme ad altri che ancora attendono di essere pubblicati (ma, ogni volta lo ripetiamo, le nostre forze sono davvero limitate, e tenere il passo con questa nostra impresa è sempre più arduo...). Molte e importanti le novità segnalate dalla periodica newsletter, che questa volta annuncia tutti i contributi pubblicati a partire da metà luglio (quando probabilmente una parte dei nostri lettori già si godeva le meritate vacanze) sino ad oggi. Tra tutte queste novità, ci preme qui segnalare la lettera-appello al Presidente della Repubblica sottoscritta da più di cento professori universitari di materie giuridiche - primo firmatario il prof. Andrea Pugiotto dell'Università di Ferrara -, con la quale si denuncia una volta ancora l'insostenibilità dell'attuale situazione di sovraffollamento carcerario e si sollecita con forza un'iniziativa presidenziale, nella forma del messaggio alle Camere ex art. 87 co. 2 Cost., in favore di provvedimenti urgenti di amnistia e indulto.

Sulla opportunità, o addirittura sulla doverosità (anche dal punto di vista degli obblighi internazionali gravanti sul nostro Paese) di simili provvedimenti potrà naturalmente discutersi - già Carlo Federico Grosso, dalle pagine della nostra Rivista, si era del resto sin dal gennaio scorso espresso nel senso della loro imprescindibilità nella situazione attuale -. Ma non v'è dubbio che interventi strutturali miranti a una deflazione della popolazione carceraria, che è il primo presupposto per una umanizzazione del trattamento penitenziario attualmente offerto agli oltre 65.000 detenuti delle nostre prigioni, continuino a rappresentare una priorità assoluta, che deve essere affrontata senza ritardo in questo ormai sempre più breve scorcio di legislatura. Una prima - seppur certamente parziale - occasione potrebbe essere fornita dal  disegno di legge n. C-5019 di "Delega al Governo in materia di depenalizzazione, sospensione del procedimento con messa alla prova, pene detentive non carcerarie, nonché sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili", di cui è in corso l'esame presso le commissioni di Camera e Senato, e sul quale sarà opportuno che anche i penalisti italiani ('processualisti' e 'sostanzialisti') facciano sentire al più presto la propria voce. Ci è richiesto, ci pare, uno sforzo comune per affrontare già oggi un po' più alla radice -  nonostante i noti vincoli temporali, politici e finanziari che sin troppo bene conosciamo - una realtà che si traduce nella sistematica violazione di diritti fondamentali di decine di migliaia di persone nel nostro Paese, e che deve pertanto continuare a rappresentare un'emergenza da affrontare al più presto, accanto a quelle che questo governo faticosamente - ma non senza esito - ha gestito e sta gestendo in questi ultimi mesi, certamente tra i più difficili negli ultimi decenni.

Su questi ed altri temi ci piace altresì segnalare una lunga intervista a Gabrio Forti, ordinario di diritto penale presso l'Università Cattolica di Milano, con la quale intendiamo così riaprire il dibattito sulle riforme: un dibattito al quale hanno contribuito sulle pagine della nostra Rivista Mario Chiavario, Carlo Federico Grosso, Francesco Mucciarelli, Domenico Pulitanò, Carlo Fiore, Massimo Donini, Francesco Palazzo, Emilio Dolcini, con contributi che - confidiamo - resteranno preziosi anche... come punto dal quale ripartire, all'inizio della prossima legislatura.

E siamo lieti, altresì, di poter ospitare sulla nostra Rivista un nuovo contributo di un autorevole studioso sudamericano, Jean Pierre Matus, che questa volta si interroga su un tema cruciale in materia di responsabilità penale (o para-penale che sia) delle persone giuridiche, quale quello della rilevanza delle certificazioni di qualità dei modelli organizzativi di prevenzione del reato.

Numerose, infine, le novità normative e giurisprudenziali segnalate in queste ultime settimane: dal d.lgs. n. 109/2012 in materia di immigrazione (con una nuovo, e quanto mai opportuno, meccanismo di emersione e regolarizzazione dal lavoro nero), alla nuova presa di posizione delle Sezioni Unite su adeguamento dell'ordinamento italiano agli obblighi discendenti dalla CEDU e giudicato penale, ad una sentenza della Corte di giustizia in merito alla natura della responsabilità da reato dell'ente e alla connessa vexata queastio della costituzione di parte civile nel processo contro l'ente; e ancora a molte altre questioni che il lettore potrà agevolmente scoprire da sé scorrendo la nostra newsletter, ovvero cliccando come di consueto sulla casella "ultimi materiali inseriti" in cima alla colonna di sinistra della nostra home page.

Buona lettura, dunque, e buona ripresa a tutti...