ISSN 2039-1676


05 febbraio 2014 |

Il "nemico" e il "partigiano"

Le politiche penali odierne osservate attraverso le categorie concettuali di Carl Schmitt

Il presente contributo è ora pubblicato nel n. 1/2014 della nostra Rivista trimestraleClicca qui per accedervi.

Ricordiamo che, in vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo - Rivista trimestrale, il presente contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.

 

Abstract. La conformazione "emergenziale" di alcuni settori del diritto penale spingono il giurista ad elaborare nuovi criteri di interpretazione della realtà normativa. Carl Schmitt, leggendo il Moderno come un'epoca in cui il rassicurante razionalismo kelseniano non può trovare cittadinanza, ci consegna alcune categorie concettuali di riferimento: "stato d'eccezione", "nemico", "partigiano". Lo scopo di questo contributo è quello di verificare assonanze e coincidenze, simmetrie e distanze, tra l'impostazione schmittiana dell'ordinamento giuridico e le attuali tendenze e curvature della politica criminale.

SOMMARIO: 1. Premessa. - 2. Brevi cenni sullo "stato d'eccezione" nella dottrina di Carl Schmitt. - 3. L'eccezione come "perenne emergenza" nell'ordinamento penale. - 4. Il "nemico" e il "partigiano": figure schmittiane nella sintassi penalistica. - 5. La cornice di legalità: il principio "nullum crimen sine lege". - 6. Conclusioni: il diritto penale come forma di "contrapposizione politica".