ISSN 2039-1676


08 giugno 2017 |

In ricordo di Biancamaria Spricigo (14 maggio 1983 – 18 aprile 2017)

 

(Nei pressi di Minneapolis-Saint Paul, MN, 2012)

 

 

Gioia e tristezza

non sono per lei due sentimenti diversi

È presente accanto a noi

solo quando essi sono uniti.

Possiamo contare su di lei

quando non siamo sicuri di niente

E curiosi di tutto.

 

Wisława Szymborska, Qualche parola sull’anima

 

«“Riportare in vita” è un elemento comune alla storia, al mito e alla memoria», ma «la memoria ha a che fare con la cura», e la cura «è semplicemente un forte indizio del fatto che ciò di cui ci curiamo è importante per noi».

Con queste parole, citando Avishai Margalit (L’etica della memoria), Biancamaria Spricigo apriva il suo ultimo scritto – ancora inedito – dedicato alla «memoria della Grande guerra» e inteso, in un certo senso, a rendere giustizia, attraverso il ricordo e un’accurata riflessione scientifica, ai «dimenticati» della guerra (specialmente le donne e i «folli»).

Con queste parole, la giovane Autrice diceva molto di sé e del proprio impegno: tener vive, con la cura, le cose importanti.

Adesso tocca a noi tener viva Biancamaria, che è stata – ed è – importante. Lo è certamente per i docenti, i ricercatori, gli studenti e gli amici del Centro Studi “Federico Stella” e per l’Università Cattolica tutta, dove la Dott.ssa Spricigo si è formata e ha lavorato, prima che una malattia ponesse fine, a soli trentatré anni, alla sua vita così promettente e bella. Biancamaria è importante anche per i molti professori e giovani cultori di diritto penale e altre discipline (criminologia, letteratura, filosofia) che l’hanno conosciuta e stimata in Italia e all’estero (da Friburgo i.B. al Minnesota, da Lovanio alla California).

 

Biancamaria Sprigico si è laureata in Giurisprudenza sotto la guida di Gabrio Forti, discutendo nel gennaio 2007 la tesi triennale in lingua inglese dal titolo Before the “moral dilemma” of choosing among evils: the American use of torture e, nell’ottobre 2008, la tesi magistrale dedicata a Le extraordinary rendition: un problema per il diritto penale. Ambedue i lavori hanno avuto la distinzione della lode, al termine di un percorso di studi rapido ed eccellente.

Risultata vincitrice nel 2009 della borsa di dottorato “I problemi della legalità” (Ciclo XXV, Università Cattolica del Sacro Cuore), Biancamaria si è immersa nello studio di temi a cavallo tra la teoria generale del reato e il diritto penitenziario, scrivendo un lavoro dottorale di raffinata originalità intitolato La “riflessione critica” sull’illecito commesso alla luce dei principi costituzionali e della teoria generale del reato: problemi e prospettive (tutor: Claudia Mazzucato), discusso con giudizio ottimo agli inizi del 2013.

Il curricolo accademico di Biancamaria Sprigico è proseguito nel 2014 con l’assegno di ricerca in diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e con la collaborazione assidua e proficua ai corsi di Diritto penale e Diritto penitenziario impartiti nell’Ateneo. Nell’anno accademico 2015-2016, dopo precedenti e felici esperienze didattiche nell’ambito dei seminari di Diritto penitenziario per la Facoltà di Giurisprudenza, la Dott.ssa Spricigo ha avuto la titolarità per contratto dell’insegnamento di Elementi di Diritto civile e penale della Famiglia e dei Minori nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Piacenza): già malata, non ha perso una sola delle sue appassionanti (e appassionate) lezioni.

Grazie a borse di studio per merito – fra cui la borsa Overseas dell’Università Cattolica e il prestigioso programma Fulbright Visiting Student Researcher – e ad altri finanziamenti alla ricerca, gli anni di formazione di Biancamaria sono stati costellati da molteplici, significative, esperienze all’estero che hanno portato la giovane studiosa nell’Indiana State University, nella University of Minnesota, al Max Planck Institut di Friburgo i.B. e altrove, spesso coniugando lo studio teorico con il lavoro sul campo, specialmente nelle carceri nordamericane.

Nella comunità rappresentata dalla Facoltà di Giurisprudenza e dal Centro Studi “Federico Stella” dell’Università Cattolica, le ricerche rigorose e innovative di Biancamaria Spricigo sono state seguite dal Prof. Gabrio Forti e dal Prof. Luciano Eusebi; il suo impegno scientifico a favore dei diritti delle persone detenute è stato incoraggiato dal Prof. Gianluca Varraso; il desiderio di approfondire le implicazioni penalistiche della giustizia riparativa e della giustizia di comunità è stato sostenuto dalla Prof. Claudia Mazzucato.

La Dott.ssa Spricigo ha preso parte attiva a plurime ricerche del Centro Studi “Federico Stella”, fra cui spiccano, da ultimo e per il grande contributo all’ideazione, il ciclo seminariale di “Giustizia e letteratura 2016-2017”, dedicato alla Grande Guerra, e il progetto dal titolo Per una proposta legislativa in tema di giustizia riparativa e mediazione in ambito penale e penitenziario (in collaborazione con Caritas Italiana).

 

Per una persona concreta come Biancamaria Spricigo, l’avventura conoscitiva non poteva fermarsi sulla soglia delle biblioteche, ma doveva spingersi nell’«immane concretezza» (G. Forti) dei luoghi della vittimizzazione, dei luoghi in cui si amministra la giustizia e in carcere. Così, fin da studentessa, Biancamaria ha affiancato lo studio all’esperienza pratica: il tirocinio al Tribunale di Sorveglianza di Milano, di cui è diventata esperta nel gennaio 2017; il volontariato carcerario; la pratica e l’abilitazione alla professione di avvocato (conseguita nel 2011), con una felice e formativa esperienza, dalla laurea magistrale e fino all’inizio del dottorato, presso lo studio legale Alleva e Associati di Milano. Ha preso parte, fin dall’esordio, come “società civile” (o “primi terzi”), al pluriennale percorso di giustizia riparativa raccontato ne Il libro dell’incontro. Responsabili e vittime della lotta armata a confronto (il Saggiatore, 2015): un’esperienza che, dal punto di vista scientifico, è altresì culminata in un saggio di imminente pubblicazione sul difficile tema della legislazione penitenziaria durante gli anni dell’emergenza del terrorismo italiano di matrice politica.

 

Nel breve tempo che ha avuto a disposizione, Biancamaria Spricigo si è distinta per la ricchezza e la vivacità del suo impegno scientifico e per la molteplicità dei suoi interessi: i suoi studi rivelano un ventaglio ampio di questioni, trattate con equilibrio e maturità misti a impegno civile e onestà intellettuale, che spaziano dal sistema sanzionatorio a tematiche giusletterarie, passando per i problemi penitenziari, la giustizia riparativa e modelli innovativi di politica criminale. Questioni che Biancamaria ha saputo guardare da prospettive inedite, stimolate da studi originali capaci, per esempio, di intercettare i post colonial studies e la Southern criminology, che tanto hanno catturato i suoi interessi più recenti. I lavori di Biancamaria sono percorsi da un continuo scrupolo metodologico, da una “cura” costante per la dignità umana, le garanzie, la democrazia, da un’attenzione per ogni ambito in cui la “giustizia” può trasformarsi in “ingiustizia”, da una vocazione, appunto, a non dimenticare gli “ultimi” e i soggetti vulnerabili, da una passione – potremmo dire “politica” – per il ruolo del “femminile” anche nell’esperienza giuridica.

 

I chiostri e le aule dell’Università Cattolica, i corridoi del Dipartimento di Scienze giuridiche, la sede del Centro Studi “Federico Stella” sentono la mancanza della luce energica, intelligente e propositiva della nostra giovane e brava studiosa e amica. Vicini al marito, Giuseppe Rotolo, che anche è giovane ricercatore di diritto penale, sentiamo di aver perso una “promessa”, di cui desideriamo con cura coltivare la memoria, affinché il potenziale che Biancamaria Spricigo rappresentava non sia disperso e anzi venga coltivato e dia frutti.

 

Non è possibile concludere questo breve ricordo senza sostare davanti al dilemma che Biancamaria, convinta sostenitrice della restorative justice, si è trovata suo malgrado ad affrontare: è possibile “mediare” con la malattia, “riparare” la malattia e convivere pacificamente con quell’“ospite inatteso e non voluto” – così lo chiamavamo – che trasforma in malati e poi uccide? Chi ha visto, fino all’ultimo istante, la luce del sorriso di Biancamaria e la pienezza vivace e tenace della sua vita, anche nella consapevolezza del momento estremo, sa la riposta e ora, nel dolore incolmabile per la perdita di una vera “promessa”, conosce, almeno un po’, la pace.

 

Claudia Mazzucato

a nome di tutti i professori, ricercatori, assegnisti e dottorandi in materia penalistica e processualpenalistica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

 

 

Pubblicazioni di Biancamaria Spricigo

1) Frammenti di memoria della Grande guerra. Le narrazioni sussurrate di donne e soldati quasi dimenticati (manoscritto), saggio destinato alla pubblicazione nell’ambito della ricerca “Giustizia e letteratura della Grande Guerra”, Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale, Università Cattolica del Sacro Cuore.

2) «Dentro il carcere». Il legislatore e l’amministrazione penitenziaria di fronte all’emergenza dei detenuti per fatti di lotta armata, in G. Bertagna - A. Ceretti - C. Mazzucato (a cura di), Il libro dell’incontro. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto, ebook di “Materiali, documenti, testimonianze, studi”, il Saggiatore, Milano (in corso di pubblicazione).

3) La giustizia riparativa nel sistema penale e penitenziario in Nuova Zelanda e Australia: ipotesi di complementarità, in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 2015, fasc. 4, pp. 1923-1942.

4) Recensione di L. Eusebi (a cura di), Biobanche. Aspetti scientifici ed etico-giuridici, Vita & Pensiero, Milano 2014, in Rivista italiana di medicina legale (e del diritto in campo sanitario), 2014, fasc. 3, pp. 1102-1105.

5) Un approccio “responsivo” per le ipotesi di illecito colposo in ambito medico, in Rivista italiana di medicina legale (e del diritto in campo sanitario), 2014, fasc. 1, pp. 107-129.

6) La narrazione delle donne come via di (ri)composizione in risposta alla violenza degli oppressori: silenzi e voci dall’Argentina, in G. Forti - C. Mazzucato - A. Visconti (a cura di), Giustizia e letteratura II, Vita & Pensiero, Milano 2014, pp. 777-791.

7) La “riflessione critica sul reato” e l’automatismo ostativo di cui all'art. 4bis O.P., in Criminalia, 2013, pp. 619-641.

8) Vinter e altri c. Regno Unito: la Corte di Strasburgo torna sul carcere a vita senza prospettive di liberazione, in Quaderni costituzionali, 2013, fasc. 4, pp. 1015-1018.

9) Contributo alla stesura dei paragrafi 1, 3 e 4 al saggio di G. Forti, Dignità umana e persone soggette all’esecuzione penale, in Diritti umani e diritto internazionale, 2013, fasc. 1, pp. 237-263.

10) Recensione di E. Picozza - L. Capraro - V. Cuzzocrea - D. Terracina (a cura di), Neurodiritto. Una introduzione, Giappichelli, Torino 2011, in Rivista italiana di medicina legale (e del diritto in campo sanitario), 2012, fasc. 3, pp. 1373-1376.

11) Nota a Corte di Cassazione, Sez. IV pen., 27 ottobre 2011 - 19 dicembre 2011, n. 46830, in Rivista italiana di medicina legale (e del diritto in campo sanitario), 2012, fasc. 3, pp. 1296-1301 (Causalità. Colpa medica. Posizione di garanzia della guardia medica. Omessa diagnosi di malattia virale da meningococco. Condicio sine qua non. Rilevanza del comportamento alternativo lecito. Regola probatoria dell’“oltre ogni ragionevole dubbio”. Probabilità logica).

12) Nota a Corte di Cassazione, Sez. IV pen., 5 maggio 2011 - 11 ottobre 2011, n. 36603, in Rivista italiana di medicina legale (e del diritto in campo sanitario), 2012, fasc. 2, pp. 762-767 (Causalità. Colpa medica. Omessa diagnosi di malattia oncologica. Giudizio in contrasto con le valutazioni del consulente tecnico e del perito. Rilevanza del comportamento alternativo lecito. Regole probatorie, penale e civile, dell’“oltre ogni ragionevole dubbio” e della “preponderanza dell’evidenza”. Annullamento con rinvio al giudice civile della sentenza di proscioglimento).

13) Nota a Corte di Cassazione, Sez. IV pen., 19 gennaio 2011 - 7 marzo 2011, n. 8860, in Rivista italiana di medicina legale (e del diritto in campo sanitario), 2011, fasc. 6, pp. 1758-1767 (Sostanze stupefacenti e psicotrope. Farmacista. Registro di entrata e di uscita. Obbligo di iscrizione nel registro. Irregolare tenuta dei registri di entrata e uscita, di carico e scarico e di lavorazione di sostanze stupefacenti. Omissione di annotazione. Depenalizzazione. Violazioni di natura meramente formale).

14) Nota a Corte di Cassazione, Sez. IV pen., 10 novembre 2009- 23 febbraio 2010 n. 7267, in Rivista italiana di medicina legale (e del diritto in campo sanitario), 2011, fasc. 3, pp. 852-856 (Infortunio mortale del lavoratore. Esonero da responsabilità del datore di lavoro. Comportamento anomalo del lavoratore. Causa da sola sufficiente a cagionare l'evento. Rilevanza del carattere abnorme della condotta colposa del lavoratore posta in essere nell'ambito delle mansioni assegnategli).

15) Democracies dealing with suspected terrorists, in A. Nieto Martín - S. Manacorda (a cura di), Criminal Law between War and Peace, Justice and Cooperation in Criminal Matters in International Military Interventions, Ediciones de la Universidad de Castilla-La Mancha, Spagna 2009, pp. 675-691.