17 febbraio 2015 |
M. Meccarelli, P. Palchetti, C. Sotis, Il lato oscuro dei diritti umani. Esigenze emancipatorie e logiche di dominio nella tutela giuridica dell'individuo, Carlos III University of Madrid, Madrid, 2014, pp. 394
Recensione
1. L'Opera, pubblicata anche in open source al link http://hdl.handle.net/10016/18380, raccoglie i contributi dell'omonimo Incontro di Studio tenutosi presso la Scuola di Studi Superiori G. Leopardi dell'Università degli Studi di Macerata nelle date del 26 e 27 maggio 2011. La raccolta in questione offre una riflessione trasversale al diritto penale, al diritto internazionale e alla storia del diritto sulle tensioni che caratterizzano il discorso sui diritti umani. Troppo spesso infatti, riferendosi ai diritti umani si rischia di scivolare nella retorica, rappresentando tali posizioni come collocate all'interno di un cammino di magnifiche e progressive sorti di leopardiana memoria, e lasciando in secondo piano gli attriti, le illusioni, i conflitti che pure caratterizzano la materia.
2. Numerose sono infatti le questioni irrisolte che riguardano i diritti umani, e delle quali il libro offre un quadro dettagliato. Solo per citare alcune delle problematiche affrontate, basti ricordare il nodo dell'individuazione dei diritti, dei loro titolari e dei mezzi di tutela, lo iato che ancora oggi separa l'enunciazione dei diritti dell'uomo dalla loro realizzazione, il paradosso per cui, in un contesto di povertà di mezzi direttamente azionabili dall'individuo, gli Stati sono i soggetti che da un lato devono assicurare il rispetto dei diritti umani e che dall'altro lato più soventemente rischiano di calpestarli attraverso abusi del potere pubblico. Centrale nell'opera è inoltre il problema del bilanciamento tra diritti in caso di contrapposizione, nel quale concorrono tanto il potere legislativo quanto il potere giudiziario, in una continua ricerca di equilibrio tra il peso rivestito dalle scelte politiche e quello ricoperto dal ragionamento giuridico nel tentativo di tracciare i confini tra tali posizioni. A questo riguardo, più di un contributo del testo mette in luce come i diritti umani abbiano favorito una politicizzazione del ruolo del giudice, chiamato a risolvere i conflitti tra essi, e una giurisdizionalizzazione della politica, che nel processo di riconoscimento di nuovi diritti si muove alla ricerca di una base legale da fornire alle pretese sociali. Più volte richiamato è infine il problema del rapporto tra la vocazione universale e la portata particolare dei diritti umani, i quali vengono rappresentati come spettanti ad ogni individuo in generale, ma devono inevitabilmente confrontarsi con il pluralismo culturale e variabili storiche e spaziali.
Tutte le suddette questioni vengono presentate nell'introduzione di Massimo Meccarelli, Paolo Palchetti e Carlo Sotis, I diritti umani tra esigenze emancipatorie e logiche di dominio, che offre al lettore un buon prospetto di quanto avrà modo di approfondire nelle pagine a seguire. I curatori dell'opera evidenziano in particolare quelle che sono le tensioni dicotomiche nei diritti umani, le ibridazioni tra la dimensione giudiziaria e quella politica ed i cambiamenti alle quali tali situazioni giuridiche sono sottoposte. L'introduzione si chiude indicando quali potrebbero essere le prospettive del discorso sui diritti umani, sottolineando la necessità di un approccio concreto, che più che confrontarsi con l'idea dei diritti umani tenga conto dei concreti processi che li riguardano, nonché della loro localizzazione e differenziazione.
3. Sono quattro i contributi forniti all'opera dai penalisti partecipanti. Nell'ordine di inserimento, si trova dapprima Domenico Pulitanò, Diritti umani e diritto penale, che chiarisce come sia duplice il rilievo dei diritti umani nel diritto penale, presentandosi essi sia come oggetto privilegiato di tutela attraverso lo strumento penale, sia come oggetto di tutela dallo strumento penale. Lo scritto affronta quindi il tema del diritto alla sicurezza e della tutela penale della vita e dell'integrità fisica, mettendo in luce come quest'ultima si caratterizzi per la massima espansione delle fattispecie incriminanti, per l'anticipazione della tutela e per la severità delle pene, e come contempli sia divieti che comandi di agire.
Segue poi Roberto Bartoli, "Chiaro e oscuro" dei diritti umani alla luce del processo di giurisdizionalizzazione del diritto, che trattando dei lati oscuri dei diritti umani sul piano nazionale e internazionale nell'epoca del costituzionalismo e della giustiziabilità delle leggi, dà spunto per riflettere sul problema del conflitto tra diritti. Quest'ultimo risulta attraversato da fenomeni quali l'invocazione di diritti più o meno plausibili a scapito di altri ben radicati (si pensi ai sacrifici alla libertà personale imposti in nome del diritto alla sicurezza nel contesto della lotta al terrorismo), l'assolutizzazione di alcuni diritti che potrebbero essere negoziabili e alla relativizzazione di diritti che invece dovrebbero avere tutela assoluta.
La riflessione penalistica sul tema prosegue quindi con Ombretta di Giovine, Diritti insaziabili e giurisprudenza nel sistema penale, che dopo aver distinto i diritti fondamentali che il diritto penale deve rispettare (diritti del reo) e quelli che il diritto penale deve tutelare (diritti delle vittime), evidenzia la difficoltà di stilare una lista dei diritti, del loro contenuto e della loro gerarchia, e di stabilire chi e in che misura sia l'arbitro dei diritti, cioè il soggetto al quale spetta prendere le decisioni difficili, dovendo partecipare a questo compito tanto il Parlamento quanto il giudice.
Questo aspetto è ripreso, infine, anche da Stefano Manacorda, "Dovere di punire"? Gli obblighi di tutela penale nell'era dell'internazionalizzazione del diritto, che evidenzia come l'attuazione degli obblighi di tutela penale sia di fatto affidata all'autorità giudiziaria malgrado il monopolio sul punto del potere legislativo, mettendo in risalto la tendenza alla giurisdizionalizzazione e all'internazionalizzazione del discorso sui diritti umani, fenomeni che l'Autore analizza con attenzione al diritto alla vita. Lo scritto sottolinea altresì come all'impulso dato agli obblighi di tutela penale corrisponda una progressiva riduzione del valore critico del bene giuridico, con la perdita di centralità dell'interesse protetto rispetto ad altri valori, quali la crescente attenzione al ruolo della vittima dei reati.
4. Tra i numerosi e interessanti contributi da segnalare in modo particolare, nel discorso extrapenale sui lati oscuri dei diritti umani offerto dall'Opera, il grandioso affresco tracciato da Pietro Costa, Dai diritti naturali ai diritti umani: episodi di retorica universalistica, che ripercorre le principali tappe storiche del cammino verso l'affermazione dei diritti umani, mettendo in luce, come in un quadro di famiglia, somiglianze e differenze tra questi e i vari ius venuti in rilievo in diverse epoche. In particolare, il testo muove dalla riflessione di De Vitoria, passa per il pensiero di Locke e Sieyès, per le "lotte per i diritti" ottocenteschi, fino alla Dichiarazione del 1948 e all'aprirsi della nuova stagione di "lotte intorno ai diritti", caratterizzata dalle tensioni sopra riferite. Di agevole lettura è altresì il contributo di diritto internazionale di Tullio Scovazzi, Il lato oscuro dei diritti umani: aspetti di diritto internazionale, che chiarisce da subito come l'affermarsi dei diritti umani sia caratterizzato da progressi e regressi, in quanto anche negli attuali Stati democratici si è assistito negli ultimi anni alla tendenza di ricercare giustificazioni a pratiche chiaramente violatrici di diritti umani, come la tortura o le sparizioni forzate messe in atto in nome della lotta al terrorismo. Sul piano internazionale i principali lati oscuri dei diritti umani riguarderebbero la scrittura delle norme (si pensi all'enunciazione del diritto di emigrare al quale non corrisponde un diritto di immigrare), la riluttanza degli Stati ad accettare i meccanismi di accertamento delle violazioni di diritti umani, il ricorso ad interpretazioni restrittive della portata dei diritti.
5. In conclusione, si ricorda che Il lato oscuro dei diritti umani chiude la trilogia di taglio interdisciplinare che aveva già visto venire alla luce, nella medesima veste di raccolta di atti di incontri di studio, un libro sul tema dell'eccezione (M. Meccarelli, P. Palchetti, C. Sotis, Le regole dell'eccezione. Un dialogo interdisciplinare a partire dalla questione del terrorismo, EUM, Macerata, 2011) ed uno sullo ius peregrinandi (M. Meccarelli, P. Palchetti, C. Sotis, Ius peregrinandi. Il fenomeno migratorio tra diritti fondamentali, esercizio della sovranità e dinamiche di esclusione, EUM, Macerata, 2012).