ISSN 2039-1676


17 settembre 2015 |

G. Marinucci, E. Dolcini, Manuale di diritto penale. Parte generale, V ed. aggiornata da E. Dolcini e G.L. Gatta, Giuffrè, 2015

Premessa

 

Pubblichiamo di seguito la premessa alla quinta edizione del Manuale di diritto penale - Parte generale di Giorgio Marinucci e Emilio Dolcini, aggiornata da Emilio Dolcini e Gian Luigi Gatta. Il Manuale sarà disponibile nelle librerie alla fine del mese di settembre. E' peraltro già disponibile, ad ideale integrazione del Manuale, E. Dolcini, G.L. Gatta, Codice penale e norme complementari, I ed., I Blu Giuffrè, 2015 (aggiornato al 3 agosto 2015; clicca qui per la scheda del codice sul sito della casa editrice).

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Molte e significative le novità che tra il 2012 e la prima metà del 2015, per effetto di riforme legislative, hanno interessato la parte generale del diritto penale.

Un'ampia gamma di riforme è espressione di esigenze di deflazione del sistema penale in tutte le sue componenti.  

Tra gli interventi più rilevanti, l'introduzione nel codice di una nuova causa di esclusione della punibilità, relativa ai fatti di particolare tenuità, nonché di una nuova misura sospensiva, la sospensione del procedimento con messa alla prova dell'imputato, che si affianca alle collaudate misure, presenti sia nel codice penale, sia nella legislazione penitenziaria, che comportano invece la sospensione dell'esecuzione della pena, accompagnate o no da un corredo di prescrizioni.

Sotto l'impulso delle condanne pronunciate contro l'Italia, nel 2009 e nel 2013, dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, da ultimo il legislatore italiano si è soprattutto impegnato a mettere sotto controllo il sovraffollamento carcerario. Per contrastare questo fenomeno, incidendo in particolare sulla disciplina delle misure alternative alla detenzione (affidamento in prova al servizio sociale, esecuzione della pena nel domicilio, liberazione anticipata, etc.), ha significativamente rimodellato la pena detentiva, avvicinandola agli standard di umanità imposti dalla Costituzione e dalla CEDU: tra l'altro, nel 2013 sono state sensibilmente ampliate le possibilità di accesso alle misure alternative da parte del recidivo reiterato, con l'eliminazione di alcune preclusioni che erano state introdotte nel 2005 con la legge ex Cirielli. Il risultato di tali molteplici interventi - che, sul versante processuale, hanno interessato anche la custodia cautelare in carcere - è la riduzione del tasso di sovraffollamento carcerario dal 139% nel 2012 al 107,6% al 31 maggio 2015.

Importanti novità hanno poi interessato le misure di sicurezza. Nel dicembre 2011 si è avviato un processo che nel marzo 2015 è approdato alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, finalmente sostituiti da microstrutture residenziali di carattere sanitario, in fase di costituzione nelle diverse regioni. Nel 2014 si è stabilito che la durata delle misure di sicurezza detentive non possa superare la durata massima della pena detentiva comminata per il reato commesso: in questo modo, si impedisce per il futuro il fenomeno del c.d. ergastolo bianco, cioè la protrazione sine die dell'esecuzione della misura di sicurezza. Quanto poi alle misure di sicurezza patrimoniali, è proseguita la valorizzazione della confisca, anche nella forma della confisca per equivalente.

Tra i settori della parte generale interessati da riforme legislative, va segnalato infine il capitolo della colpevolezza. Nel 2012 il c.d. decreto Balduzzi ha ridefinito i confini della colpa nell'attività medica, escludendo la responsabilità penale per i delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose nei casi in cui il medico abbia agito con colpa lieve, essendosi attenuto a linee-guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica. Nello stesso anno, nell'ambito di una riforma dei reati sessuali commessi a danno di minori, è stata adeguata al principio di colpevolezza la disciplina dell'ignoranza dell'età della persona offesa.

Importanti elementi di novità sono venuti anche dalla Corte costituzionale, che appare costantemente impegnata nell'affermazione di fondamentali principi di garanzia in materia penale. Alla Corte si deve in particolare una progressiva attenuazione del rigore repressivo nei confronti del recidivo, un rigore fondato su presunzioni di pericolosità che non hanno retto al vaglio del principio di eguaglianza-ragionevolezza. Tra il 2012 e 2014 tre sentenze hanno riguardato il giudizio di bilanciamento delle circostanze, e in particolare il divieto di prevalenza di alcune circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata. Nel 2015, proprio mentre stavamo licenziando questa nuova edizione del Manuale di diritto penale, la scure della Corte costituzionale si è poi abbattuta sulle ipotesi di recidiva obbligatoria previste per gli autori di alcuni gravi reati all'art. 99 co. 5 c.p.  

Tutto ciò rendeva necessario, con tutta evidenza, rimettere mano a questo Manuale. Il nostro impegno è andato però oltre. Tratto caratterizzante di questa nuova edizione è un'attenzione crescente dedicata alla prassi: in primo luogo, alla giurisprudenza, in particolare a quella di legittimità, della quale si è dato conto in modo sistematico in ordine ai più diversi problemi; in secondo luogo, al dato empirico, rilevato tutte le volte in cui ne abbiamo avuto la possibilità, come ad esempio in relazione al carcere, alle pene pecuniarie, alle pene sostitutive delle pene detentive, alle misure alternative alla detenzione e alle misure di sicurezza. Tutto ciò al fine di dare al lettore ­- non solo allo studente di giurisprudenza, ma anche a chi, già laureato, prepara esami o concorsi - una piena consapevolezza della realtà e dei problemi che stanno dietro alle norme, raramente visibili attraverso la manualistica.

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Grande è stato il nostro impegno, in un'opera che vorremmo all'altezza del Maestro che l'ha fondata e forgiata. Probabilmente è chiedere troppo alle nostre forze. Giorgio Marinucci è mancato il 19 aprile 2013: il significato di questa nuova edizione del Manuale di diritto penale è anche quello di un omaggio alla sua memoria.