ISSN 2039-1676


2 maggio 2016 |

Critica della ragion penale

Beccaria e la filosofia

Il presente contributo riprende, in forma modificata, il testo di una relazione svolta dall'A. al convegno «Omaggio a Cesare Beccaria» organizzato da Mediobanca e tenutosi a Milano l'11 novembre 2015. Gli atti del convegno verranno pubblicati sul sito istituzionale di Mediobanca, che ringraziamo per averci autorizzato a pubblicare il testo anche sulla nostra Rivista.

 

Abstract. Il presente contributo si interroga sul significato polemico che riveste, in Dei delitti e delle pene, l'autodefinizione dell'autore come «filosofo». Tale insistenza va interpretata nel contesto di una ribellione contro il dominio politico dei patrizi milanesi: Beccaria si appella alla filosofia per combattere l'egemonia politica del sapere giuridico, arrivando a escludere il sapere giuridico tradizionale dal diritto penale.

 

SOMMARIO: 1. Il problema: Beccaria filosofo. - 2. Il contesto: un conflitto delle facoltà. - 3. Critica della ragion giuridica. - 4. Critica della ragion penale. - 5. Critica della violenza penale. - 6. Conclusione: un nuovo linguaggio politico.