19 ottobre 2016 |
La riforma costituzionale ("strutturale") del sistema della giustizia nella Repubblica d’Albania
Abstract. Il 22 luglio 2016, il Parlamento della Repubblica d’Albania, all’unanimità (140 voti su 140), ha approvato la legge costituzionale n. 76, meglio nota come legge di riforma della giustizia nella Repubblica d’Albania. Trattasi di un intervento epocale che ridisegna gli assetti istituzionali nella vicina Repubblica balcanica. Essa risponde all’impellente esigenza: a) di limitare lo strapotere dei magistrati, sempre più “sospettati” di corruzione, legami con il mondo del crimine e soprattutto di un’amministrazione “personale”, dal sapore quasi “medievale”, della cosa pubblica; b) di arginare l’enorme influenza del potere politico sulla magistratura; c) di far ritornare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni attraverso la realizzazione di una cultura orientata verso i valori di probità, senso del dovere, rispetto delle funzioni, delle istituzioni e della giustizia; d) di aumentare il livello di professionalità dei magistrati. In questo scritto verranno analizzate le problematiche (gravissime) che hanno afflitto il sistema giudiziario albanese negli ultimi venticinque anni (dalla caduta del regime comunista ai giorni nostri), così come i motivi che hanno determinato la riforma (è bene chiarire fin da subito che ciò è avvenuto sotto il forte impulso di Stati Uniti e Unione Europea, anche se – per onestà intellettuale – va dato atto anche alla determinazione dell’attuale maggioranza di governo!), i pregi e le criticità che essa propone nell’ambito dei difficili – e precari – equilibri tra politica e magistratura. Come cambiano i rapporti tra i due poteri? Quali sono i possibili scenari che il Paese delle Aquile si appresta a vivere nei prossimi anni? Riuscirà la politica ad incidere ancora sulla magistratura o, al inverso, vi è il rischio che sia la magistratura a prendere il sopravento e determini le scelte della politica? Il nuovo assetto istituzionale è in grado di garantire un punto di equilibrio tra due i poteri? Queste sono solo alcune delle questioni che saranno proposte e affrontate, ma non necessariamente risolte in questo scritto. Solo il tempo, infatti, ci dirà se si tratta di un riforma “giusta”, in grado di restituire al popolo albanese la fiducia nella “giustizia”.
SOMMARIO: 1. Le ragioni della riforma. Un breve squarcio sulla società albanese prima e dopo il 1991. – 2. Gli intrecci politica-magistratura nell’Albania degli ultimi venticinque anni. – 3. Cenni. La riforma costituzionale della giustizia in Albania (L. Cost. 76/2016). – 4. Il nuovo quadro istituzionale. I due CSM. – 5. Le giurisdizioni superiori: Suprema Corte di Cassazione e Procuratore Generale. – 5.1. Segue. Consiglio per le Nomine nella Giustizia, Corte Costituzionale e Alto Ispettore di Giustizia. – 6. Tribunali e procure ordinarie. – 6.1. Segue. La novità della procura e del tribunale speciale. – 7. Gli organi del “vetting”. – 7.1. Segue. Il procedimento di controllo dei magistrati da parte degli organi del “vetting”. – 7.1.a. Segue. L’istruttoria sulla valutazione patrimoniale. – 7.1.b. Segue. L’istruttoria sul controllo della figura. – 7.1.c. Segue. L’istruttoria sulla valutazione delle capacità professionali. – 7.1.d. Segue. La partecipazione del pubblico nella raccolta delle prove e i collaboratori di giustizia. – 7.2. Segue. L’istruttoria da parte della Commissione, il giudizio di rivalutazione e l’appello. – 8. Le possibili ricadute del procedimento del “vetting” sui terzi, nonché sui magistrati corrotti. – 9. L’impugnazione della legge n. 86 del 30.08.2016 (c.d. legge sul “vetting”) dinanzi alla Corte Costituzionale da parte dell’opposizione. – 10. Luci e ombre sulla riforma costituzionale della giustizia nella Repubblica d’Albania. – 11. Il “vetting”: la cartina di tornasole della riforma. – 12. Può, e in che termini, la riforma euro-americana in salsa albanese fungere da modello per altri Paesi? – 13. Qualche ulteriore chiosa finale.