ISSN 2039-1676


08 maggio 2018 |

Omicidi mirati a mezzo drone: brevi riflessioni a margine del caso "Lo Porto" tra diritto penale e diritto internazionale

Contributo pubblicato nel Fascicolo 5/2018

Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.

 

Abstract. Quale diritto penale in ipotesi di "vittime collaterali" di drone strike? La sempre maggiore rilevanza che il fenomeno degli omicidi mirati a mezzo drone assume nel contesto internazionale pone la necessità di interrogarsi su come, nell'ordinamento interno, le categorie classiche del diritto penale debbano operare rispetto a fattispecie "peculiari", caratterizzate da una distanza fisica e psichica dal target e dall’esistenza di una “catena di comando” coinvolta, a più livelli, nella singola operazione di omicidio mirato. Si cercherà pertanto di capire, partendo dal caso dell'omicidio di un cittadino italiano per mezzo di droni statunitensi in Pakistan, ma fornendo un contributo di portata più generale, quali soggetti della c.d. "catena di comando" sono coinvolti nelle operazioni; successivamente si concentrerà l'attenzione su come gli sviluppi dogmatici e le elaborazioni giurisprudenziali sul tema dell'elemento soggettivo del reato debbano modellarsi rispetto ad omicidi di vittime collaterali commessi tramite drone, negli ultimi anni oggetto di un uso sempre più frequente alla luce della Global War on Terror, di cui gli Stati Uniti d'America si sono resi promotori.

 

SOMMARIO: 1. Premessa (in fatto): l’omicidio di Giovanni Lo Porto. – 2. Premessa (in diritto): la natura giuridica delle operazioni statunitensi in Pakistan. – 3. I soggetti coinvolti e la c.d. "catena di comando". – 4. La controversa conciliabilità delle ricostruzioni “classiche” su scriminanti ed elemento soggettivo con il caso degli omicidi mirati a mezzo drone – 4.1. Segue. Colpa cosciente, dolo eventuale e dolo diretto: assunti di teoria generale… – 4.2. Segue. …e ricadute pratiche in tema di drone strike. L’elemento soggettivo in capo a chi "autorizza" l’operazione... – 4.3. Segue. …e a chi la "gestisce". Possibili ipotesi alternative? – 5. Conclusioni.