ISSN 2039-1676


19 ottobre 2011 |

Una casa comune per tutti i professori di diritto penale italiani

La lettera di saluto del neo-Presidente dell'Associazione italiana dei professori di diritto penale, Prof. Francesco Palazzo

Con il consenso del Prof. Palazzo, che vivamente ringraziamo, pubblichiamo qui la sua lettera di saluto, inviata lo scorso 11 ottobre 2011 a tutti i membri della neonata Associazione italiana dei professori di diritto penale dopo la sua elezione a Presidente dell'Associazione medesima.
 
 
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Cari colleghi, cari amici,
 
come noto, la settimana scorsa, dopo due mezze giornate di intenso e proficuo lavoro sotto la guida impeccabile e sapiente di Alfonso Stile, si è costituita l'Associazione italiana dei Professori di diritto penale.
 
L'Assemblea ha designato quali probiviri Domenico Pulitanò, Filippo Sgubbi e Alfonso Stile, e ha poi provveduto all'elezione del Consiglio direttivo nelle persone di Maria Valeria Del Tufo, Emilio Dolcini, Giovanni Fiandaca, Antonio Fiorella, Gabriele Fornasari, Anna Maria Maugeri e del sottoscritto.
 
Con successiva elezione ha ritenuto di eleggermi alla presidenza dell'Associazione, onorandomi di un incarico per il quale ringrazio tutti, assicurando il mio massimo impegno per cercare di essere pari al compito confidatomi.
 
Fra breve, adempiute le necessarie formalità, saranno attribuite le cariche all'interno del Consiglio direttivo e quindi provvederemo ad inviarvi lo statuto approvato dall'Assemblea e a raccogliere le ulteriori iscrizioni, nella speranza che esse siano numerose così da dare forza ad un organismo che sarà chiamato innanzitutto a fronteggiare la complessa questione della valutazione della ricerca, sulla quale si giocano le sorti future dell'Università in generale e della nostra disciplina in particolare.
 
Per il resto, penso che l'Associazione possa essere il luogo non solo del pluralismo d'idee che sempre ci ha contraddistinto, ma anche del dialogo aperto e costruttivo, reciprocamente arricchente nel presupposto che ciascuno di noi è animato e guidato unicamente dall'amore per la scienza. Personalmente, sono per natura più incline all'ascolto che alla loquacità e a questo atteggiamento ispirerò anche il mio nuovo incarico.
 
Sarà utile interrogarci, serenamente e senza revanscismi, sul ruolo oggi svolto dagli accademici nella produzione e circolazione delle "idee penalistiche", senza autoreferenzialità e senza inseguire obiettivi che non possono essere i nostri, ma anche senza far mancare quel contributo conoscitivo e culturale che ci sia possibile offrire.
 
Per finire, vorrei formulare l'auspicio che l'Associazione possa davvero diventare la nostra casa comune, in cui il pluralismo vivace delle idee si coniughi con la unificante condivisione di un patrimonio di alta razionalità e di disinteressata conoscenza, di cui poter essere orgogliosi. E vorrei che l'Associazione potesse essere il veicolo per trasmettere ai più giovani e ai giovanissimi questo senso di appartenenza nel loro essere studiosi.
 
Con profonda gratitudine e confidando nell'aiuto di tutti, Vi saluto caramente.
 
Francesco Palazzo