ISSN 2039-1676


19 gennaio 2015 |

Dolo e colpa nei reati ambientali

Considerazioni su precauzione, dolo eventuale ed errore

Il presente contributo, a firma di C. Ruga Riva, costituisce il testo riveduto e integrato della relazione tenuta il 21 novembre 2014 presso l'Università degli Studi di Milano, nell'ambito del Convegno internazionale "La tutela dell'ambiente tra diritto e procedura penale: equilibri di sistema e spinte riformatrici", dal Dipartimento di Scienze giuridiche "C. Beccaria" dell'Università degli Studi di Milano, dalla Fondazione Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale(CNPDS) e dalla Commissione "Enrico de Nicola" di diritto e procedura penale. 

 

Abstract. L'Autore affronta il tema della colpevolezza nei reati ambientali sotto tre distinti profili, particolarmente significativi nel diritto vivente attuale. Il principio di precauzione, come controverso meccanismo di estensione dell'imputazione per colpa; il dolo eventuale come criterio di imputazione di "classici" delitti contro l'incolumità pubblica (disastro e avvelenamento delle acque), contestati nell'ambito di gravi fenomeni di inquinamento, anche alla luce degli indicatori probatori forniti dalle S.U. nel caso Thyssen Krupp; l'errore e il caso fortuito come cause di esclusione della colpevolezza.

SOMMARIO: 1. Premessa. - 2. Il principio di precauzione. - 3. Il dolo nei delitti "ambientali". - 3.1. Disastro doloso. - 3.2. Avvelenamento doloso di acque. - 3.3. Gli indicatori del dolo eventuale al banco di prova dei delitti ambientali. - 4. Colpevolezza, errore e caso fortuito.