ISSN 2039-1676


19 gennaio 2011 |

Le recenti pronunce della Corte costituzionale in materia penale

Relazione al corso di aggiornamento svoltosi il 17 gennaio 2011 organizzato dall'Ufficio dei referenti per la formazione dei magistrati del distretto di Milano

Pubblichiamo, ringraziando l'Autore ed i Referenti per la formazione decentrata dei magistrati del distretto di Milano, la relazione predisposta dal dott. Guglielmo Leo per il periodico incontro di aggiornamento sui recenti provvedimenti di interesse penalistico della Corte costituzionale. La relazione è stata illustrata in un incontro tenuto a Milano il 17 gennaio 2011, ed è aggiornata a tutto il 12 gennaio 2011.

 

SOMMARIO
 
In generale
 
A pagina 7: ancora sulle sentenze n. 348 e 349 del 2007, e sulla sentenza n. 311 del 2009, per introdurre una importante applicazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, quale parametro interposto, in tema di processo contumaciale: la sentenza n. 317 del 2009.
 
A pagina 15: nuovi casi di norme «convenzionalmente» illegittime, dalla pubblicità dell’udienza nel procedimento di prevenzione alla disciplina «retroattiva» della confisca nelle norme sulla guida in stato di ebbrezza: rispettivamente, la sentenza n. 93 del 2010 e la sentenza n. 196 del 2010.
 
A pagina 20: un caso di illegittimità ex art. 117, comma primo, Cost. per contrasto tra norma interna e norma comunitaria, relativamente alla materia del cd. mandato di arresto europeo: la sentenza n. 227 del 2010 e le ordinanze n. 237 e n. 306 del 2010.
 
A pagina 24: a partire dalla sentenza n. 394 del 2006, a proposito tra l’altro del concetto di norma penale di favore e del relativo sindacato di legittimità, per introdurre un recente provvedimento, riguardante la disciplina ambientale in materia di rifiuti,che investe (oltre ai rapporti tra norma interna e norma comunitaria)il tema generale della sindacabilità della lex intermedia mitior: la sentenza n. 28 del 2010.
 
A pagina 28: un altro caso di censure volte alle scelte di depenalizzazione del legislatore, riguardante le condotte di derivazione o utilizzazione di acqua pubblica senza autorizzazione o concessione dell’autorità competente: la sentenza n. 273 del 2010.
 
A pagina 30: sulla discrezionalità legislativa in materia di determinazione dei comportamenti sanzionabili e delle relative pene, e sui limiti conseguenti del sindacato della Corte anche a fronte di soluzioni normative incongruenti: la ordinanza n. 41 del 2009, le sentenze nn. 75 e 177 del 2009, le sentenze nn. 47 e 250 del 2010.
 
A pagina 35: una ulteriore deliberazione in tema di uguaglianza, relativamente a norme penali – in materia di rifiuti – ad applicazione territoriale circoscritta: la sentenza n. 83 del 2010.
 
A pagina 37: una norma processuale penale come occasione per un intervento della Corte sul rifiuto parziale di conversione del decreto-legge, e sul regime degli atti compiuti in applicazione della norma non convertita: la sentenza n. 367 del 2010.
 
A pagina 39: sui confini della giurisdizione. Cenni al conflitto tra poteri relativo alla vicenda del sequestro in danno di Abu Omar ed alla decisione che l’ha definito: la sentenza n. 106 del 2009.
 
A pagina 40: un prolungato conflitto tra poteri dello Stato, attinente alla qualificazione dei reati ministeriali ed ai rapporti tra Tribunale dei ministri e Parlamento: la sentenza n. 241 del 2009 e la ordinanza n. 211 del 2010.
 
A pagina 42: sempre sul rapporto tra giurisdizione ed altri poteri dello Stato: la decisione sul cd. «lodo Alfano», e la deliberazione, ormai prossima, sul cd. «legittimo impedimento»: la sentenza n. 262 del 2009.
 
A pagina 46: a proposito del conflitto tra poteri nei casi di deliberazione parlamentare di insindacabilità ex art. 68 Cost., alcune importantissime notazioni sul procedimento: la ordinanza n. 188 del 2009 e l’ordinanza n. 41 del 2010.
 
A pagina 48: sempre a proposito del conflitto tra poteri nei casi di deliberazione parlamentare di insindacabilità ex art. 68 Cost., un caso recente di deliberazione nel merito: la sentenza n. 301 del 2010.
 
A pagina 48: è inammissibile un conflitto tra poteri relativamente alle dichiarazioni di insindacabilità del Parlamento europeo, che per altro non vincolano il giudice nazionale: la ordinanza n. 174 del 2010.
 
Diritto sostanziale
 
 
A pagina 49: una dichiarazione di illegittimità costituzionale che concerne le iscrizioni nel casellario giudiziale ma presenta speciale interesse per notazioni sulla sospensione condizionale della pena: la sentenza n. 287 del 2010.
 
A pagina 51: a proposito del reato di illegale reingresso dello straniero già espulso a norma dell’art. 14, comma 5-quater, del T.U. immigrazione: l’ordinanza n. 41 del 2009.
 
A pagina 52: le questioni concernenti il «reato di soggiorno o permanenza illegale» nel territorio dello Stato, di cui all’art. 10-bis del T.u. immigrazione: la sentenza n. 250 del 2010 e le ordinanze nn. 252, 253 e 318 del 2010.
 
A pagina 55: in prosecuzione, la recentissima decisione sulla inottemperanza all’ordine di allontanamento «reiterato» a norma del nuovo comma 5-quater dell’art. 14 del T.u. immigrazione, per il caso che ricorra un «giustificato motivo»: la sentenza n. 359 del 2010.
 
A pagina 61: le questioni relative alla cd. aggravante di «clandestinità» (art. 61, n. 11-bis, cod. pen.), dalle prime decisioni interlocutorie alla dichiarazione di illegittimità costituzionale della previsione: la sentenza n. 249 del 2010.
 
A pagina 66: una nuova decisione in materia di intermediazione finanziaria: la ordinanza n. 295 del 2010.
 
A pagina 67: sui reati commessi da persone sottoposte a misure di prevenzione, a proposito delle norme applicabili nei confronti del «mafioso» sorpreso alla guida senza patente: la ordinanza n. 89 del 2010.
 
A pagina 68: sempre in materia di misure di prevenzione, importanti puntualizzazioni sul reato di inosservanza delle prescrizioni nella prospettiva del principio di tassatività: la sentenza n. 282 del 2010.
 
A pagina 70: sul divieto di applicare pene sostitutive per la sanzione detentiva irrogata a fronte della violazione di obblighi connessi alle pene paradentive irrogate dal giudice di pace: la sentenza n. 157 del 2010.
 
A pagina 72: in materia di benefici penitenziari, a proposito delle preclusioni relativamente ai condannati per evasione: la sentenza n. 189 del 2010.
 
A pagina 73: ancora una importante pronuncia di inammissibilità, su «base interpretativa», a proposito delle preclusioni concernenti i benefici penitenziari in caso di condanna con la recidiva reiterata: la sentenza n. 291 del 2010.
 
A pagina 74: un provvedimento di inammissibilità su questione riguardante le licenze agli internati in esecuzione di misure di sicurezza: la ordinanza n. 219 del 2010.
 
A pagina 75: sulla versione dell’art. 41-bis ord. pen. dopo il «pacchetto sicurezza» del 2009, relativamente al diritto di reclamo contro il provvedimento applicativo: la sentenza n. 190 del 2010.
 
A pagina 77: ancora sul regime speciale di cui all’art. 41-bis ord. pen. dopo il «pacchetto sicurezza» del 2009, relativamente al diritto di colloquio con il difensore: la ordinanza n. 220 del 2010.
 
 
Diritto processuale
 
 
A pagina 78: la Consulta ribadisce e riassume il proprio orientamento in tema di incompatibilità «extraprocedimentale» del giudice: la ordinanza n. 347 del 2010.
 
A pagina 79: ancora una pronuncia in tema di incompatibilità «endoprocedimentale» del giudice, a proposito del difetto di attribuzione rilevato ex art. 33-septies c.p.p: : la sentenza n. 177 del 2010.
 
A pagina 80: non più idonei alla difesa di ufficio i praticanti avvocati: la sentenza n. 106 del 2010.
 
A pagina 81: legittima solo una presunzione relativa quanto alla disponibilità, per i responsabili di associazione mafiosa e di altri delitti, di redditi occulti incompatibili con l’accesso al patrocinio a spese dello Stato: la sentenza n. 139 del 2010.
 
A pagina 86: ancora sulle presunzioni di pericolosità, una fondamentale decisione in materia di «carcerazione obbligatoria», nella specie riguardante i reati sessuali: la sentenza n. 265 del 2010.
 
A pagina 90: restando in materia di misure cautelari, sull’arresto fuori flagranza dei sorvegliati speciali per violazione delle prescrizioni imposte con la misura di prevenzione: la ordinanza n. 313 del 2009.
 
A pagina 91: sull’utilizzabilità degli atti di indagine difensiva nel giudizio abbreviato e, più in generale, della portata del principio di parità delle parti e del diritto al contraddittorio nell’impianto complessivo del rinnovato art. 111 Cost.: la sentenza n. 184 del 2009.
 
A pagina 94: sui rapporti tra contestazioni suppletive e diritto di accesso al rito abbreviato: la ordinanza n. 67 del 2008, la sentenza n. 333 del 2009 e la sentenza n. 140 del 2010.
 
A pagina 99: sul decreto penale di condanna, in particolare riguardo alla decorrenza del termine per la richiesta di riti alternativi ed all’assenza di un contraddittorio prima del giudizio conseguente all’opposizione: la ordinanza n. 55 del 2010 e la ordinanza n. 317 del 2010.
 
A pagina 101: ancora sui riti speciali, ed in particolare sul giudizio direttissimo, a proposito della portata del sindacato giudiziale sulla ricorrenza delle condizioni di accesso: la sentenza n. 229 del 2010 e la ordinanza n. 353 del 2010.
 
A pagina 102: a proposito del diritto al contraddittorio, se sia illegittima l’attuale disciplina che consente al giudice la diversa qualificazione giuridica del fatto, indipendentemente da ogni preventivo svolgimento di difese sul punto: la sentenza n. 103 del 2010).
 
A pagina 104: a proposito di modello accusatorio del processo, una decisione sulla integrazione officiosa relativa a prove per le quali le parti siano andate incontro a decadenza: la sentenza n. 73 del 2010.
 
A pagina 106: ancora a proposito di modello accusatorio del processo, una decisione sulla acquisizione delle dichiarazioni istruttorie a seguito di indebite pressioni sul testimone, ed in particolare sulle regole di prova per l’accertamento delle pressioni medesime: la ordinanza n. 358 del 2010.
 
A pagina 107: in tema di prova dichiarativa, ancora sul principio di continuità del giudice e sui limiti di utilizzabilità delle prove assunte dal giudice poi sostituito: la ordinanza n. 205 del 2010.
 
A pagina 110: l’illegittimità costituzionale parziale dell’art. 240 c.p.p., sulla distruzione dei cd. dossier illegali: la sentenza n. 173 del 2009 el’ordinanza n. 12 del 2010.
 
A pagina 112: sempre in materia di «intercettazioni», la pronuncia della Corte a proposito dell’«agente segreto attrezzato per il suono»: la sentenza n. 320 del 2009.
 
A pagina 119: «intercettazioni casuali» e acquisizione o utilizzazione di «tabulati» nei confronti di ministri e parlamentari: le sentenze nn. 113, 114 e 188 del 2010, nonché la ordinanza n. 263 del 2010.
 
A pagina 122: un quadro sintetico delle pronunce in materia di appellabilità delle sentenze (cd. legge Pecorella), avuto riguardo allimpugnazione del pubblico ministero: da ultimo, la sentenza n. 242 del 2009 e le ordinanze nn. 33 e 258 del 2010;
(segue) le decisioni concernenti l’appello della parte civile: da ultimo la ordinanza n. 302 del 2008 (pag. 126);
(segue) le decisioni relative all’appello dell’imputato contro le sentenze di proscioglimento, ed in particolare, da ultimo, la decisione concernente le sentenze di rito abbreviato: la sentenza n. 274 del 2009 (pag. 127);
(segue) le decisioni relative all’appello dell’imputato contro le sentenze di condanna del giudice di pace: la sentenza n. 426 del 2008 e la ordinanza n. 32 del 2010 (pag. 129).
 
A pagina 130: a proposito del procedimento penale innanzi al giudice di pace, relativamente alla incidenza della connessione sui criteri di determinazione della competenza: la sentenza n. 64 del 2009, la ordinanza n. 68 del 2009, le ordinanze nn. 56 e 252 del 2010.
 
A pagina 132: ancora a proposito della connessione nel procedimento penale per reati di competenza del giudice di pace, ed in particolare sulla perpetuatio iurisdictionis: la ordinanza n. 318 del 2010.
 

Il testo completo della relazione è scaricabile in formato PDF.