16 marzo 2015 |
Falsa dichiarazione all'INPS e indebita compensazione: una fattispecie in bilico tra diverse qualificazioni giuridiche
A margine di Cass. pen., Sez. II, ud. 17 ottobre 2014 (dep. il 24 novembre 2014), n. 48663, pres. F. Fiandanese, rel. L. Lombardo.
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SOMMARIO: 1. Premessa. - 2. I fatti: la condotta del datore di lavoro. - 3. La decisione della Corte e la motivazione della sentenza. - 4. Alcune diverse possibili qualificazioni del fatto. - 4.1. Truffa aggravata ex art. 640-bis. - 4.2. Indebita compensazione ex art. 10-quater d.lgs n. 74/2000 e falsità in registrazione o denuncia obbligatoria ex art. 37 l. n. 689/1981. - 4.3. Appropriazione indebita ex art. 646 c.p. - 5. Esclusione delle soluzioni diverse da quella prospettata dalla Cassazione. - 5.1. Esclusione della truffa ex art. 640-bis c.p. - 5.2. Esclusione dell'indebita compensazione ex art. 10-quater d.lgs. n. 74/2000 e della falsità in registrazione o denuncia obbligatoria ex art. 37 l. n. 689/1981. - 5.3. Esclusione dell'appropriazione indebita ex art. 646 c.p. - 6. Conclusioni. La possibilità di qualificare la condotta come violazione dell'art. 316-ter c.p.