ISSN 2039-1676


16 dicembre 2011 |

Le Sezioni unite sul concetto di "atto professionale" nel delitto di cui all'art. 348 c.p., avuto riguardo alla compilazione continuativa e retribuita delle altrui dichiarazioni dei redditi

Cass., Sez. un., udienza pubblica del 15 dicembre 2011, Pres. Lupo, Rel. Cortese, Ric. C.L. (informazione provvisoria)

Il servizio novità della Corte Suprema di cassazione comunica che, in esito alla pubblica udienza del 15 dicembre 2011, le Sezioni unite hanno affrontato la seguente questione: « Se l'attività di compilazione delle denunce dei redditi ai fini del pagamento delle imposte integri il reato di esercizio abusivo di professione di ragioniere o perito commerciale o dottore commercialista, qualora sia svolta in modo continuativo, organizzato e retribuito e tale da creare l'apparenza del possesso dell'abilitazione, senza iscrizione al relativo albo professionale e senza alcun altro titolo legittimante ».

Secondo l'informazione provvisoria diffusa, al quesito è stata data la seguente soluzione: « Negativa, allo stregua della disciplina vigente all'epoca del fatto (anteriore al d.lgs. 28 giugno 2005, n. 139».

 La motivazione della sentenza sarà pubblicata dopo il relativo deposito.