ISSN 2039-1676


22 settembre 2014 |

P. Gianniti (a cura di), I diritti fondamentali nell'Unione europea. La Carta di Nizza dopo il Trattato di Lisbona, Bologna, 2013

Recensione

Nella Collana dedicata al più ampio ed approfondito Commentario del codice civile (l'iniziale Scialoja-Branca, poi anche Galgano, edito da Zanichelli e dalla Soc.ed. del Foro italiano) è stato pubblicato, nel 2013, un ampio volume su I diritti fondamentali nell'Unione europea, con il sottotitolo La Carta di Nizza dopo il Trattato di Lisbona, a cura di Pasquale Gianniti. La collocazione del volume può inizialmente sorprendere per l'estraneità della materia al codice civile. In realtà essa è idonea ad esprimere l'essenzialità della normativa trattata per la conoscenza del diritto interno, le cui fondamenta vengono tradizionalmente individuate nel più importante dei codici, tanto che, unitamente al codice civile, vengono normalmente studiate le disposizioni sulla legge in generale (ed il primo dei volumi del citato Commentario è infatti dedicato alle fonti del diritto in genere, e non del solo diritto civile).

 

Il volume colpisce immediatamente per le sue dimensioni: oltre 1.500 pagine! La consultazione dell'indice-sommario ne fornisce la spiegazione. La prima delle tre parti in cui la trattazione è suddivisa (di oltre 300 pagine, tutte redatte dal Gianniti) può considerarsi uno studio monografico sulla "dimensione sovranazionale" del diritto attuale. E' una premessa indispensabile per la conoscenza del diritto europeo, in tale espressione compresi sia l'ordinamento dell'Unione europea (di cui fa parte la Carta di Nizza), sia l'ordinamento della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (Cedu), anche essa ampiamente ed opportunamente esaminata nella trattazione del Gianniti, perché i due ordinamenti europei si presentano per più aspetti connessi, anche prima che riceva applicazione l'art.6 del Trattato di Lisbona sulla adesione dell'Unione alla Cedu (sullo stato del complesso iter di tale applicazione v., di recente, Il Foro it. 2014, fasc. 6, V, c.170 ss.).

 

L'incidenza del diritto europeo sull'ordinamento nazionale (in tutti i settori) costituisce, a mio avviso, la più profonda innovazione del diritto e della giustizia italiana in questi primi lustri del secolo. "La dimensione europea della giustizia italiana" e "l'impegno dei giudici per la costruzione di un sistema europeo" sono stati al centro delle Relazioni sulla amministrazione della giustizia che, come primo presidente della Corte di Cassazione, ho dovuto presentare nell'inaugurare l'anno giudiziario, rispettivamente nel 2012 e nel 2013. E' stata la concreta esperienza di vicende giudiziarie che mi ha fatto percepire l'enorme rilevanza delle norme e delle giurisprudenze europee, idonee a modificare sensibilmente il ruolo del giudice (e, correlativamente, dell'avvocato) nazionale. Queste esperienze vengono descritte ampiamente ed analizzate chiaramente nei sette capitoli della prima parte del volume, che si concludono proprio con quello intitolato "dialogo delle corti e nuovo ruolo del giudice nazionale".

 

Nella parte seconda, divisa in quattro capitoli, inizia la trattazione della Carta di Nizza. Dopo "l'introduzione storico giuridica alla Carta" (redatta da Carlo Cardia), si spiega la "comunitarizzazione" della Carta a seguito del Trattato di Lisbona (anche questo capitolo è dovuto al Gianniti), si analizza il principio di sussidiarietà (orizzontale e verticale) in Europa, si illustra il discusso Preambolo della Carta. In particolare, Gianniti commenta gli artt. 51-53 della Carta, che contengono le Disposizioni generali relative alla sua interpretazione ed applicazione. Si tratta di disposizioni fondamentali per la lettura dei precedenti cinquanta articoli della Carta, che occorre conoscere previamente, come è prescritto espressamente dal già citato art.6, paragrafo 1, ultima parte, del Trattato, il quale impone anche di "tenere in debito conto" le "spiegazioni" che accompagnano gli articoli della Carta (e particolarmente estese sono le spiegazioni relative agli artt. 51 e 52). Le citate disposizioni generali sono tanto rilevanti quanto complesse: si consideri il dibattito sorto a seguito delle sentenze emanate dalla Grande Chambre della Corte di Lussemburgo il 26 febbraio 2013 nel caso "Fransson" (sull'art.51, e cioè sui presupposti applicativi della Carta) e nel caso "Melloni" (sull'art. 53, e specificamente sui rapporti tra l'ordinamento dell'Unione europea e la Costituzione di uno Stato membro). E' condivisibile, pertanto, la decisione di averne inserito lo studio in una parte apposita del volume.

 

La terza ed ultima parte è dedicata all'esame dei singoli diritti fondamentali. Costituisce, ovviamente, il contenuto più corposo della pubblicazione, affidato a ben trenta collaboratori specialisti nelle diverse materie a cui attengono i diritti. Non è il caso di prendere in considerazione i venti capitoli in cui i singoli diritti vengono approfonditi. E' sufficiente segnalare la completezza dell'esame di ogni diritto previsto dalla Carta; il che comporta l'estensione dell'analisi alla Cedu ed alla giurisprudenza della Corte di Strasburgo ed anche alla correlata normativa dell'Unione.

 

Può rilevarsi la particolarità della divisione in capitoli della materia trattata, anziché l'esposizione di commento dei singoli articoli, secondo la caratteristica del Commentario, nella cui collana, come si è detto all'inizio, la pubblicazione si inserisce. La particolarità mi sembra positiva perché facilita una trattazione organica del tema e consente più agevolmente al lettore che non conosce l'insieme delle disposizioni della Carta di acquisire una informazione completa sull'argomento sul quale consulta il volume. D'altro canto, chi voglia seguire il tradizionale metodo di accesso al commento attraverso il singolo articolo della Carta può farlo molto facilmente, mediante la consultazione dell'indice analitico delle materie, in cui, sotto la voce "articoli della Carta", sono indicate, per ciascuno dei 54 articoli, le pagine in cui le relative disposizioni sono trattate.

 

In conclusione, sia lo studioso che l'operatore del diritto hanno a disposizione uno strumento di completa informazione sulla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che è tanto utile quanto è vasto l'ambito delle materie in cui tali diritti sono destinati ad operare. Il problema che la meritoria pubblicazione pone si colloca, per così dire, al suo esterno ed è costituito dal rapido succedersi delle sentenze rilevanti dei giudici europei (Corti di Lussemburgo e di Strasburgo) e dal frequente mutamento del diritto dell'Unione europea, pur nella stabilità delle disposizioni della Carta. Ma rimane l'utilità di una pubblicazione di informazione completa sino ad una certa data; il che rende meno pesante al lettore una opera di aggiornamento limitato a ciò che è avvenuto nel periodo successivo, indubbiamente facilitato dall'uso di strumenti elettronici. Come resta il fatto che il volume costituisce uno dei primi tentativi di sistematizzazione in una materia di per sé magmatica e ancora aperta a nuovi approdi giurisprudenziali, destinati ad incidere sulla costruzione del sistema europeo dei diritti fondamentali.