ISSN 2039-1676


10 aprile 2015 |

Interrelazioni ed efficienza delle indagini amministrative e penali nell'ambito fiscale: buone pratiche, modelli operativi e soluzioni interpretative nella protezione degli interessi finanziari in Europa

Notizia di un progetto di ricerca finanziato da OLAF

Nell'ambito del Programma "Hercule III 2014 - Legal Training and Studies" (adottato dalla Commissione Europea - Ufficio Europeo per la Lotta Anti - Frode), nasce il progetto di ricerca "Criminal and Administrative Investigations in the field of VAT and Custom Duties".

Il problema delle frodi fiscali (vuoi in materia di IVA, vuoi in materia di dazi doganali) costituisce nella dimensione europea un punto nevralgico. Le frodi, infatti, colpiscono al tempo stesso almeno tre interessi centrali per l'Unione europea: il bilancio, la libera e corretta concorrenza nel mercato, l'interesse al buon andamento e alla trasparenza della pubblica amministrazione.

Solo per stare al primo - centrale - interesse leso, va rilevato come sia l'Unione stessa a sottolineare la centralità dell'evasione IVA nell'ambito della Proposta di Direttiva COM(2012) 363, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari UE mediante il diritto penale: "La frode in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA) riduce il gettito fiscale degli Stati membri e quindi l'applicazione di un'aliquota uniforme alla base imponibile IVA degli Stati membri" (Considerando n. 4).   

Alla luce di tale scenario, nel quadro della cooperazione fra gli Stati membri per il contrasto al fenomeno posto in luce, diviene essenziale lo scambio dei dati e delle informazioni. La ricerca si propone quindi lo studio della raccolta e della circolazione delle prove fra gli Stati membri, nell'ambito delle evasioni dell'IVA e dei dazi doganali, alla luce della Direttiva 2014/41/UE (relativa all'Ordine europeo di indagine penale - OEI): l'obiettivo, pertanto, sarà quello di valutare l'incidenza della nuova normativa nel contrasto alle frodi fiscali, al fine di misurare in particolare l'utilità dell'OEI nell'ottica del reciproco riconoscimento in materia di prove ed informazioni a livello UE.

Sotto il coordinamento scientifico dei Professori Adriano Di Pietro (per quanto riguarda l'area tributaria), e del Professor Michele Caianiello (per quanto concerne l'area processuale penalistica), il progetto coinvolge ulteriormente un assegnista di ricerca, a cui spetterà l'indagine relativa all'interazione fra le due aree giuridiche; due dottorandi di Diritto processuale penale (Dott.ssa Giulia Lasagni e Dott. Giuseppe Centamore); un assistente, che affiancherà il gruppo di ricerca per il necessario supporto amministrativo e un novero di docenti universitari di altri Paesi europei, impegnati a ricostruire la prassi seguita nel Paese di riferimento.  In questo senso, la ricerca si propone anche di offrire uno sguardo comparativo tra le esperienze maturate in alcuni Paesi europei.

Nell'ottica di un più completo quadro ricostruttivo, la ricerca coinvolgerà anche i "pratici" del settore: fra questi, rappresentanti delle Forze di Polizia (in particolare, della Guardia di Finanza), dell'Agenzia delle Entrate, magistrati.

Il percorso si articolerà sostanzialmente in due fasi: la prima vedrà l'organizzazione di un workshop, con l'intervento sia di rappresentanti delle Forze di Polizia che di studiosi delle due aree disciplinari; culminerà, quindi, con una conferenza internazionale che si terrà a Bologna, con la partecipazione congiunta di accademici e pratici.

I risultati della ricerca confluiranno all'interno di un volume finale che verrà edito sia in forma cartacea che telematica; ulteriormente, alcuni articoli in materia saranno pubblicati all'interno di riviste specialistiche di diritto tributario e di diritto penale (sia a diffusione nazionale che europea), nonché resi noti attraverso l'ulteriore creazione di un apposito sito web.           

 

Per informazioni e contatti:

Prof. Adriano Di Pietro: adriano.dipietro@unibo.it

Prof. Michele Caianiello: michele.caianiello@unibo.it