ISSN 2039-1676


28 luglio 2017

Legal frameworks for Hacking by Law Enforcement: Identification, Evaluation and Comparison of Practices

È stato pubblicato lo studio commissionato dal Policy Department for Citizens’ Rights and Constitutional Affairs del Parlamento Europeo su richiesta Comitato per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni - LIBE Committee) sul tema “Legal frameworks for Hacking by Law Enforcement: Identification, Evaluation and Comparison of Practicies”.

Il lavoro, redatto con il supporto di riconosciuti studiosi ed esperti a livello nazionale, europeo ed internazionale, ha ad oggetto l’analisi delle normative relative all’uso di hacking tools a fini investigativi di sei Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia e Regno Unito), nonchè di Stati Uniti, Australia ed Israele. Lo studio comparato, che tiene conto delle prospettive europea e sovranazionale, propone concrete raccomandazioni anche in relazione alle competenze europee in subiecta materia. 

Per quanto riguarda l’Italia, il report nazionale è stato redatto prima dell’approvazione, il 15 marzo 2017, del DDL Orlando (ora l. n. 103/2017) che, al co. 84, lett. e), ex co. 82, delega il Governo a disciplinare le intercettazioni di comunicazioni o conversazioni tra presenti mediante immissione di captatori informatici in dispositivi elettronici portatili, ammettendo sempre l’attivazione del dispositivo nel caso in cui si proceda per i delitti di cui all'art. 51, co. 3-bis e 3-quater, del codice di procedura penale e, fuori da tali casi, nei luoghi di cui all'art. 614 del codice penale soltanto qualora ivi si stia svolgendo l'attività criminosa, nel rispetto dei requisiti di cui all'articolo 266, co. 1, del codice di procedura penale.

 

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