ISSN 2039-1676


07 ottobre 2016

Necessaria una disciplina legislativa in materia di captatori informatici (c.d. 'trojan'): un appello al legislatore da parte di numerosi docenti di diritto italiani

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, di seguito, il testo dell'appello, redatto dai docenti di Diritto processuale penale dell’Università di Torino e sottoscritto da numerosi docenti italiani di diritto, che, traendo spunto sottoscritto da numerosi professori italiani che, traendo spunto dalla recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di cassazione n. 26889/2016, Scurato, già pubblicata sulla nostra Rivista unitamente alla memoria della Procura generale presso la Corte medesima, auspica un sollecito intervento del legislatore che possa regolare la materia. Su questo tema così delicato - già oggetto di una altrettanto recente e importante sentenza della Corte costituzionale tedesca - confidiamo si possa presto sviluppare, anche dalle pagine della nostra Rivista, un approfondito dibattito.

 

I sottoscritti Docenti Universitari di Diritto,

- preso atto della recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di cassazione che ha ritenuto legittima, sia pure a determinate condizioni, l'installazione di captatori informatici in dispositivi elettronici portatili per svolgere attività di indagine che incidono sul nucleo più profondo della vita privata degli individui (intimità del domicilio, libertà e segretezza delle comunicazioni, diritto alla privacy);

- considerato che né il vigente codice di procedura penale né altre leggi autorizzano l'uso di simili strumenti di indagine, e che gli artt. 14 e 15 della Costituzione e l'art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo richiedono una specifica previsione di legge per ogni violazione dell'intimità domiciliare e della segretezza delle comunicazioni, nonché per ogni ingerenza dell'autorità pubblica nella vita privata e familiare degli individui;

- consapevoli della necessità di contrastare la criminalità, in particolare quella organizzata e terroristica, con i più sofisticati strumenti di indagine,

osservano con preoccupazione

- come l'impiego di tali mezzi di intrusione informatica venga legittimato in sede giurisprudenziale attraverso interpretazioni estensive in una materia governata da un rigido principio di tassatività;

auspicano pertanto

che, ove i suddetti strumenti siano ritenuti indispensabili per l'accertamento di gravi reati, il legislatore intervenga con specifiche disposizioni a regolare la materia nell'adeguato bilanciamento dei principi costituzionali e convenzionali coinvolti.

 

Francesco Caprioli (Università di Torino)

Mario Chiavario (Università di Torino)

Mario Deganello (Università di Torino)

Paolo Ferrua (Università di Torino)

Rosanna Gambini (Università di Torino)

Barbara Lavarini (Università di Torino)

Giulia Mantovani (Università di Torino)

Serena Quattrocolo (Università di Torino)

Metello Scaparone (Università di Torino)

Laura Scomparin (Università di Torino)

Giovanni Paolo Voena (Università di Torino)

Adolfo Scalfati (Università di Roma Tor Vergata)

Giorgio Spangher (Università di Roma La Sapienza)

Pasquale Bronzo (Università di Roma La Sapienza)

Filippo Giunchedi (Università di Roma Niccolò Cusano)

Fabrizio Siracusano (Università di Catania)

Fabio Cassibba (Università di Milano Bicocca)

Francesco Vergine (Università LUM Jean Monnet)

Roberto E. Kostoris (Università di Padova)

Piermaria Corso (Università di Milano)

Manfredi Bontempelli (Università di Milano)

Filippo Dinacci (Università di Bergamo)

Massimo Ceresa-Gastaldo (Università di Milano Bocconi)

Antonella Marandola (Università LUM Jean Monnet)

Teresa Bene (Seconda Università di Napoli)

Enrico Marello (Università di Torino)

Alessandro Ciatti Caìmi (Università di Torino)

Novella Galantini (Università di Milano)

Ennio Amodio (Università di Milano)

Marta Bargis (Università del Piemonte Orientale)

Enrico Sciandrello (Università di Torino)

Franco Della Casa (Università di Genova)

Maria Riccarda Marchetti (Università di Sassari)

Paolo Moscarini (Università di Roma Luiss)

Eva Desana (Università di Torino)

Enrico Marzaduri (Università di Pisa)

Giulio Garuti (Università di Modena)

Andrea Scella (Università di Udine)

Domenico Francavilla (Università di Torino)

Paolo d’Agostino (Università di Torino)

Oreste Dominioni (Università di Milano)

Adonella Presutti (Università di Verona)

Luigi Kalb (Università di Salerno)

Alfredo Gaito (Università di Roma La Sapienza)

Luca Lupària (Università Roma Tre)

Gianluca Varraso (Università Milano Cattolica)

Enrico Maria Mancuso (Università Milano Cattolica)

Ugo Pagallo (Università Torino)

Raffaele Caterina (Università di Torino)

Elena Catalano (Università dell’Insubria)

Carlo Fiorio (Università di Perugia)

Vania Patané (Università di Catania)

Claudia Cesari (Università di Macerata)

Paolo Tonini (Università di Firenze)

Giuseppe Della Monica (Università di Cassino)

Anna Maria Poggi (Università di Torino)

Elena Valentini (Università di Bologna)

Marcello Daniele (Università di Padova)

Silvia Cantoni (Università di Torino)

Gabriella Di Paolo (Università di Trento)

Francesco Dassano (Università di Torino)

Daniele Vicoli (Università di Bologna)

Antonio Pagliano (Seconda Università di Napoli)

Giuseppe Bellantoni (Università di Catanzaro)

Piero Gualtieri (Università di Urbino)

Paola Spagnolo (Università LUMSA Roma)

Marco Ricolfi (Università di Torino)

Leonardo Filippi (Università di Cagliari)

Tommaso Rafaraci (Università di Catania)

Silvio Sau (Università di Sassari)

Francesco Pizzetti (Università di Torino)

Carla Pansini (Università di Napoli Parthenope)

Pier Paolo Paulesu (Università di Padova)

Paolo Renon (Università di Pavia)

Marilena Colamussi (Università di Bari)

Angelo Zappulla (Università di Catania)

Michele Caianiello (Università di Bologna)

Alfredo Bargi (Università Link Campus University)

Donatella Curtotti (Università di Foggia)

Witold Rewera (Università di Lublino)

Giampiero di Plinio (Università di Chieti/Pescara)

Edoardo Raffiotta (Università di Bologna)

Roberto di Maria (Università Kore di Enna)

 

 

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