ISSN 2039-1676


02 maggio 2016

Le Sezioni Unite sull'installazione di captatore informatico (c.d. trojan) per l'intercettazione di comunicazioni tra presenti

Cass., Sez. Un., c.c. 28 aprile 2016, Pres. Canzio, Rel. Romis, Ric. Scurato (informazione provvisoria)

Il servizio novità della Corte Suprema di cassazione comunica che, in esito alla camera di consiglio del 28 aprile 2016, le Sezioni unite hanno affrontato la seguente questione:

«Se - anche nei luoghi di privata dimora ex art. 614 cod. pen., pure non singolarmente individuati e anche se ivi non si stia svolgendo l'attività criminosa - sia consentita l'intercettazione di conversazioni o comunicazioni tra presenti, mediante l'installazione di un "captatore informatico" in dispositivi elettronici portatili (ad es., personal computer, tablet, smartphone ecc.).

Secondo l'informazione provvisoria diffusa dalla Suprema Corte, al quesito si è data la seguente risposta:  

«Affermativa, limitatamente a procedimenti relativi a delitti di criminalità organizzata, anche terroristica (a norma dell'art. 13 d.l. n. 152 del 1991), intendendosi per tali quelli elencati nell'art. 51, commi 3-bis e 3-quater, cod. proc. pen., nonché quelli comunque facenti capo a un'associazione per delinquere, con esclusione del mero concorso di persone nel reato».

La deliberazione è stata assunta sulle conclusioni conformi del Procuratore generale.

Per scaricare l'ordinanza di rimessione alle Sezioni Unite, clicca qui.