ISSN 2039-1676


16 ottobre 2018 |

Neuroscienze e teorie "ottimiste" della pena

Alla ricerca del fondamento ontologico dei bisogni di pena

Contributo pubblicato nel Fascicolo 10/2018

Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.

 

SOMMARIO: 1. La crisi dell’ideale risocializzativo e di prevenzione. – 2. Questioni di prevenzione generale: il fattore intertemporale nella percezione collettiva del rischio penale. – 3. La realtà della pena retributiva come raddoppio di sofferenza. – 4. Ilimiti della finalità proporzional-retributiva della pena nella fase della commisurazione della pena. – 5. La crisi della prevenzione e il modello simbolico, motivazionale e comunicativo delle teorie “ottimiste” della pena. – 6. Prospettive neuro-scientifiche di prevenzione speciale: la pratica individuale del self control. – 7. Prospettive neuro-scientifiche di prevenzione generale: istituzioni e modelli sociali di self control. – 8. Il fondamento ontologico del self control: la plasticità cerebrale. – 9. Le teorie “ottimiste” della pena: la giustizia riparativa.– 10. Teorie “ottimiste” della pena e responsabilità individuale. – 11. Il fondamento empirico-epistemologico della Restorative Justicel’affect program. – 12. Perché l’uomo ha sviluppato l’affect della vergogna- umiliazione? – 13. Gli studi sulla punizione altruistica e la psicologia comune retributiva: il punto di vista della vittima. – 14. Alla ricerca del fondamento ontologico dei bisogni di pena: la sfida giustificativa. – 15. Ma siamo davvero intuitivamente retributivi? Gli studi sui bisogni altruistici di trasformazione-ravvedimento del reo: una base epistemologica per la giustizia riparativa. – 16. Per chiudere il circolo vizioso