ISSN 2039-1676


20 febbraio 2018 |

Gli sviluppi delle neuroscienze sul giudizio di imputabilità

Il presente contributo è in via di pubblicazione nel volume collettaneo a cura di G.Carlizzi e G. Tuzet, La giustizia penale tra conoscenza scientifica e sapere comune, Giappichelli Editore; si ringraziano i Curatori e l’Editore per averne concesso la pubblicazione anche in questa Rivista. Trattandosi di un contributo già accettato per la pubblicazione in quella sede, il lavoro non è stato sottoposto alla procedura di peer review prevista da questa Rivista.

 

Abstract. Negata la validità di un approccio forte delle neuroscienze si prospetta un modello compatibilista-sincretico con il diritto penale, riconoscendo l’utilità dei nuovi studi come conoscenze aggiuntive, ma certo non esaustive, per la spiegazione dell’infermità mentale e dei suoi effetti. Un atteggiamento prudente si riscontra anche nella giurisprudenza prevalente, chiamata a valutarne l’affidabilità l’affidabilità.

 

SOMMARIO: 1. Gli approdi delle neuroscienze e i rapporti col diritto penale. – 2. Giudizio di imputabilità e prova scientifica. – 3. I diversi approcci alle neuroscienze. – 4. I richiami giurisprudenziali alle neuroscienze in tema di imputabilità: il caso di Trieste e il caso di Como. – 4.1 Segue. Le pronunce più recenti in tema di neuroscienze e imputabilità. – 5. Neuroscienze e imputabilità dei minori. – 6. I riferimenti giurisprudenziali alle neuroscienze in tema di verità delle dichiarazioni rese. – 7. I pericoli di un impiego troppo “entusiastico” delle neuroscienze: a) il ritorno a un modello nosografico della malattia mentale. – 7.1 (Segue) b) il pericolo di una facile predittività della pericolosità sociale. – 8. Osservazioni conclusive.