27 marzo 2019 |
Regole di fine vita e poteri dello Stato: sulla ordinanza n. 207/2018 della Corte costituzionale
Il contributo è destinato alla pubblicazione nel volume collettaneo Il caso Cappato: riflessioni a margine dell’ordinanza della Corte costituzionale n. 207 del 2018, a cura di Francesco Saverio Marini e Cristiano Cupelli, ESI, Napoli 2019. Si ringraziano i curatori e l’editore per l’autorizzazione ad anticiparne la pubblicazione in questa Rivista.
Trattandosi di lavoro già accettato per la pubblicazione in altra sede, non è stato sottoposto alla consueta procedura di peer review.
SOMMARIO: 1. L’assetto normativo raggiunto con la legge n. 219/2017. – 2. La casistica di riferimento dell’ordinanza n. 207/2018. – 3. Non può prospettarsi come ormai compiuto un passo – l’ammissibilità del contribuire alla induzione della morte altrui – che il legislatore non ha inteso compiere. – 4. È forse incostituzionale la legge n. 219/2017? Il problema dell’approccio ai beni giuridici in gioco. – 5. Non si tratta di una mera integrazione del già previsto dalla legge n. 219/2017, ma di decidere se prendere commiato dal principio di indisponibilità della vita altrui: un passaggio assai difficilmente dominabile nei suoi effetti. – 6. Si può revocare in dubbio che l’ordinanza, complessa, n. 207/2018 abbia inteso orientare a un simile passaggio: sul ruolo del Parlamento nel rapporto tra poteri dello Stato e sull’approfondimento del tema che rimane aperto con riguardo all’udienza del settembre 2019.