3 maggio 2019 |
La persistente imprevedibilità delle pronunce sulla colpa medica a due anni dall'entrata in vigore della legge Gelli-Bianco
Nota a Cass., sez. IV, sent. 15 novembre 2018 (dep. 23 gennaio 2019), n. 3206 e a Cass., sez. IV, sent. 22 giugno 2018 (dep. 6 agosto 2018), n. 37794
Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.
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Abstract. Con le sentenze 3206/2019 e 37794/2018, la Cassazione è tornata ad occuparsi della colpa medica dopo l’intervento delle Sezioni unite e dopo più di un anno dall’entrata in vigore dell’ultima riforma. Il presente contributo tenta di dare atto, attraverso un’analisi delle due pronunce, delle diverse tendenze riscontrabili in giurisprudenza sul tema e si sofferma sulla necessità che l’interprete imbocchi una strada quanto più possibile univoca a beneficio del principio di prevedibilità della decisione, che ha ormai acquistato un ruolo centrale anche nell’ordinamento interno.
SOMMARIO: 1. La giurisprudenza precedente e successiva alla sentenza Mariotti: due pronunce emblematiche. – 2. La prevedibilità delle decisioni tra i corollari del principio di legalità. – 3. La condotta attendista come condotta colposa e colpevole. – 4. L’errore diagnostico e la sua esclusione dalla disciplina a tutela del medico. – 5. Le linee guida e il rapporto con il sapere scientifico. – 6. La colpa grave: una nozione dai labili confini. – 7. Possibili scenari