ISSN 2039-1676


5 aprile 2011 |

Limiti e prospettive del mandato europeo di ricerca della prova

Relazione al Convegno su "La giustizia penale dopo il trattato di Lisbona" (Corte di cassazione, 24 marzo 2011)

Pubblichiamo, ringraziando l'Autore e i Referenti della Formazione decentrata del CSM presso la Corte di Cassazione, la relazione svolta dal dott. Gaetano de Amicis al convegno su "La giustizia penale dopo il Trattato di Lisbona", svoltosi presso la Suprema Corte lo scorso 24 marzo 2011.

 

SOMMARIO:

1. Dalla Convenzione di Strasburgo del 1959 alla “circolazione” della prova nello spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia: verso un “diritto europeo delle prove”? – 2. Il mandato europeo di ricerca delle prove. – 2.1. Il “M.E.R.P.”: circolazione dell’ “eurordinanza” e principio del mutuo riconoscimento. – 2.2. Modelli di assunzione della prova all’estero e scelte della Decisione quadro. – 2.3. Presupposti e condizioni generali di applicazione. – 2.4. La trasmissione del mandato. – 2.5. La clausola di antidiscriminazione. – 2.6. L’esecuzione. – 2.7. La (parziale) scomparsa del requisito della doppia incriminazione. – 2.8. I motivi di rifiuto. – 2.9. I mezzi di impugnazione. – 2.10. La mancata previsione di criteri di raccordo con le forme della cooperazione rogatoriale. – 3. Dal Libro Verde della Commissione europea sulla ricerca delle prove in materia penale al Programma di Stoccolma. – 4. L’ordine europeo di indagine penale. – 4.1. Ratio e finalità del nuovo progetto di direttiva. – 4.2. Le modalità di funzionamento. – 4.3. Elementi differenziali rispetto al mandato europeo di ricerca della prova. – 4.4. Osservazioni conclusive.