ISSN 2039-1676


17 novembre 2017 |

Il "nuovo" codice antimafia e la tutela dei terzi

Contributo pubblicato nel Fascicolo 11/2017

Il presente contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.

 

Abstract. A pochi giorni dall’approvazione definitiva da parte della Camera dei Deputati della legge di riforma del cd. Codice Antimafia, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 4 novembre 2017, viene proposto un commento al testo che, estendendo alcune disposizioni previste dal Decreto Legislativo n. 159/2011 in tema di misure di prevenzione patrimoniali anche alle ipotesi di cd. confisca allargata ex art. 12 sexies della legge n. 356/1992, amplia notevolmente le prospettive di tutela dei terzi incisi da provvedimenti ablativi reali.

Vengono, quindi, esaminate le regole introdotte in tema di confisca di prevenzione dalla legge n. 228/2012 (cd. Legge di Stabilità 2013) e in seguito oggetto di parziale declaratoria di incostituzionalità, sulla cui estensibilità anche alla confisca per sproporzione si era registrato un significativo contrasto di vedute in seno alla Corte di Cassazione, oggi superato in via legislativa.

 

SOMMARIO: 1. Inquadramento. – 2. I diritti dei terzi nella sistematica del Codice Antimafia. – 2.1. La legge n. 228/2012. – 2.2. La posizione del creditore ipotecario. – 2.3. La posizione del creditore chirografario. – 2.4. La sentenza n. 94/2015 della Corte Costituzionale. – 3. L’estensibilità del Codice Antimafia alla cd. confisca allargata. – 3.1. La soluzione introdotta con la riforma del Codice Antimafia.