ISSN 2039-1676


26 aprile 2018 |

Il nuovo delitto di tortura

Voce per Il libro dell'anno del diritto Treccani 2018

Il contributo riproduce la voce destinata alla sezione di diritto penale de Il libro dell’anno del diritto 2018 Treccani (diretto da R. Garofoli e T. Treu), Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2018; ringraziamo l’editore e i direttori dell’opera per avere consentito alla pubblicazione sulla nostra Rivista. Trattandosi di lavoro già accettato per la pubblicazione in quella sede, il contributo non è stato sottoposto alla consueta procedura di peer review.

 

Abstract. Ottemperando agli obblighi di tutela penale di matrice sovranazionale, e in particolare a quelli declinati dalla Corte di Strasburgo nelle sentenze Cestaro c. Italia e Bartesaghi, Gallo e altri c. Italia, la l. 110/2017 ha introdotto nell’ordinamento penale interno il delitto di tortura, declinandolo come una fattispecie a disvalore progressivo, estremamente ricca di elementi costitutivi sul piano oggettivo. Il contributo che segue affronterà i numerosi problemi interpretativi posti dalla complessa (e per molti versi infelice) formulazione del nuovo art. 613 bis c.p., cercando laddove possibile di risolverli attraverso il ricorso ai canoni ermeneutici dell’interpretazione conforme alle fonti sovranazionali e dell’interpretazione sistematica.

 

SOMMARIO: Sommario: 1. La ricognizione. – 2. La focalizzazione. – 2.1. La tortura “comune”. – 2.2. La tortura “di Stato”. – 2.3. Le circostanze aggravanti. – 2.4. I rapporti con altri reati. – 3. I profili problematici.