ISSN 2039-1676


30 aprile 2019 |

La Corte costituzionale traccia la via alla liceità delle condotte di aiuto al suicidio "medicalizzato"

La tutela del malato irreversibile e sofferente nell’ord. 207/2018 e le ragioni per un’ulteriore apertura (ad opera del legislatore?)

 

Il contributo è destinato alla pubblicazione nel volume collettaneo Il caso Cappato: riflessioni a margine dell’ordinanza della Corte costituzionale n. 207 del 2018, a cura di Francesco Saverio Marini e Cristiano Cupelli, ESI, Napoli 2019. Si ringraziano i curatori e l’editore per l’autorizzazione ad anticiparne la pubblicazione in questa Rivista.

Trattandosi di lavoro già accettato per la pubblicazione in altra sede, non è stato sottoposto alla consueta procedura di peer review.

 

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. La legittimità di un generale divieto penale delle condotte di aiuto al suicidio – 2.1. Profili di metodo. – 2.2. Profili di merito. – 3. Le ragioni dell’illegittimità. Il concetto di autodeterminazione rilevante ai fini del decidere. – 4. Il contenuto del giudizio di uguaglianza-ragionevolezza. La l. 219/17 come tertium comparationis. – 5. Le condizioni sostanziali di liceità dell’aiuto al suicidio. – 6. Criticità del requisito sub (c). – 7. (segue) Una possibile interpretazione estensiva. – 8. (segue) Un tentativo di rivisitazione e, insieme, una proposta al legislatore.