ISSN 2039-1676


15 novembre 2013 |

Rien ne va plus? Le garanzie Cedu "incontrano" (e si scontrano con) l'azione civile e la prescrizione nell'ordinamento francese: alla ricerca di check and balances interni all'art. 6 Cedu

Nota a Corte eur. dir. uomo, Sez. V, 12 aprile 2012 (sent.), Lagardère c. Francia, ric. n. 18851/07

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Ricordiamo che, in vista della pubblicazione su Diritto penale contemporaneo - Rivista trimestrale, il presente contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.

 

Abstract: A seguito del decesso del padre, imputato in Francia per il reato di appropriazione indebita, gli eredi ricorrono dinanzi alla Corte EDU lamentando la violazione dell'art. 6 §§ 1 e 2 in relazione a due profili. In primo luogo, gli stessi ritengono che lederebbe il giusto processo, sub specie di rispetto della parità delle armi, il meccanismo previsto in patria in base al quale il giudice penale è competente a pronunciarsi sul risarcimento del danno che grava sugli aventi causa del de cuius, nell'ipotesi in cui al momento della sua dipartita l'autorità giurisdizionale penale si sia pronunciata esclusivamente sull'azione penale, ritenendola prescritta. In secondo luogo, vi sarebbe stata l'inosservanza del principio di innocenza, come sancito nell'art. 6 § 2 CEDU, posto che solo post mortem l'imputato sarebbe stato dichiarato colpevole del reato contestatogli. I ricorrenti, quindi, ritenendo che la suddetta presunzione si estenda alla procedura di riparazione del danno in ragione del "legame" e del "ragionamento" istituito dal giudice penale tra procedura civile e penale, reputano che gli stessi possano agire in qualità di vittime dinanzi alla Corte europea al fine di ottenere la dichiarazione di violazione della presunzione di innocenza del proprio dante causa. Secondo il Collegio di Strasburgo, entrambe le doglianze sono fondate e conseguentemente lo Stato francese è condannato al pagamento di un indennizzo monetario. Traendo spunto da questa pronuncia, il commento si propone dunque di analizzare, in prima battuta, l'iter logico seguito dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, focalizzando, poi, l'attenzione sulle conseguenze "a cascata" che deriverebbero dai principi di diritto ivi sanciti, assumendo quale punto di osservazione le disposizioni, del nostro ordinamento e di quello francese, che disciplinano l'azione civile e la prescrizione.

 

SOMMARIO: 1. Premessa. - 2. Il procedimento penale contro Jean-Luc Lagardère e le decisioni assunte in sede nazionale. - 3. La pronuncia del Giudice di Strasburgo su ricorso dell'erede. - 4. Il sistema nazionale: la (in)competenza del giudice penale per l'azione civile in caso di decesso dell'imputato e contestuale prescrizione dell'azione pubblica. - 5. Francia e Italia vicine (nell'esercizio dell'azione civile nel processo penale) ma... lontane da Strasburgo? - 6. Conclusioni: dilatazioni attuali e incertezze future.

 

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