24 settembre 2014 |
Diritto all'informazione nei procedimenti penali: il recepimento low profile della direttiva 2012/13/UE da parte del d.lgs. 1 luglio 2014 n. 101
Letter of Rights e Full Disclosure nel procedimento penale italiano
Abstract. Sebbene la direttiva 2012/13/UE declini il diritto all'informazione nei procedimenti penali secondo tre diverse accezioni - quale, rispettivamente, diritto a conoscere gli estremi dell'addebito, diritto all'informazione su prerogative processuali e diritto di accesso al materiale probatorio raccolto dagli inquirenti - il d.lgs. 1° luglio 2014 n. 101 non affronta, in modo esplicito, il terzo tema, polarizzando le modifiche apportate al codice di rito e alla legge 22 aprile 2005 n. 69 sulle prime due dimensioni prospettiche. Probabilmente, queste leggere correzioni di rotta e limitate integrazioni si rivelano sufficienti per soddisfare gli standard garantistici minimi imposti dalla fonte europea, ma lasciano, al contempo, deluso qualsiasi auspicio di poter assistere a una riforma organica degli istituti attratti nell'orbita della direttiva in discorso. L'occasio legis era sicuramente propizia. Sicché, il tratto minimalista, rinunciatario e asettico che gli è proprio, fa del d.lgs. n. 101 del 2014 l'ennesimo esempio di occasione perduta per il legislatore italiano sul fronte dell'attuazione degli obblighi di matrice europea.
SOMMARIO: 1. Autodifesa giudiziaria penale: dal concetto alle condizioni minime di esercizio. - 2. Il diritto all'informazione secondo la direttiva 2012/13/UE. - 3. Diversi approcci al momento attuativo. - 4. Maquillage in tema di informazioni sull'addebito. - 5. Le differenti accezioni della "informazione sui diritti" nella direttiva 2012/13/UE: introduzione. - 5.1. L'informazione sui diritti nel sistema processuale penale italiano. - 5.2. Status custodiae e Letter of Rights nell'ordinamento italiano. - 6. Diritto all'informazione come diritto alla discovery del materiale probatorio.