13 maggio 2015 |
Dal principio alle regole: la proporzionalità come indefettibile criterio guida dell'azione dell'amministrazione penitenziaria
Abstract. Proseguendo l'analisi già avviata con il contributo su "Il principio di proporzionalità nell'esecuzione penitenziaria", pubblicato in questa Rivista lo scorso febbraio, il presente lavoro esamina, più nel dettaglio, il ruolo della proporzionalità nel processo decisionale dell'Amministrazione penitenziaria. A tal fine, si analizzano tre diversi ambiti di operatività: quello in cui il canone in questione orienta l'esercizio dei poteri amministrativi - astrattamente e concretamente - discrezionali; l'ambito in cui l'impiego del criterio della proporzionalità determina il fenomeno della riduzione dell'astratta discrezionalità in vincolatezza in concreto; l'ambito connotato dall'esercizio di poteri vincolati in astratto, ancorché limitatamente a quelle particolari situazioni in cui una misura amministrativa legalmente imposta - anche se astrattamente proporzionata - risulti eccessivamente gravosa quando la si debba impiegare in un caso concreto che si configuri quale "accadimento problematico". In relazione a questi due ultimi ambiti, l'attenzione si appunterà, precipuamente, sul criterio d'azione dell'adeguatezza tecnica. Rispetto, invece, al primo, rileverà il criterio della proporzionalità in senso stretto.
SOMMARIO: 1. Il principio di proporzionalità e gli obblighi statali di protezione e di non lesione dei titolari di diritti fondamentali. - 2. Il rapporto esecutivo penale: diritti del detenuto e poteri dell'Amministrazione. - 3. Il principio di proporzionalità nel processo decisionale dell'Amministrazione penitenziaria. - 4. Attività amministrativa vincolata (sotto il profilo strumentale), "accadimenti problematici" e recessione parziale del fine pubblico: l'incidenza del criterio dell'adeguatezza tecnica sui rigidi meccanismi applicativi ex art. 41-bis o.p. - 4.1. Veri e falsi "accadimenti problematici": dalla diretta applicazione delle norme costituzionali o convenzionali al necessario intervento della Consulta. - 4.2. Poteri amministrativi vincolati e varietà del concreto: l'irragionevolezza dei rigidi automatismi applicativi ex art. 41-bis o.p. - 5. L'attività amministrativa integralmente vincolata e la rinuncia (parziale) alla realizzazione del fine pubblico. - 6. L'attività connotata dall'assenza di (ulteriori) margini di esercizio di discrezionalità amministrativa (c.d. vincolatezza in concreto). - 6.1. Un "caso paradigmatico": l'istanza di accesso ai documenti amministrativi. - 7. Ragionevolezza, proporzionalità e tutela del legittimo affidamento: l'esercizio dei poteri amministrativi di autotutela. L'annullamento d'ufficio dei provvedimenti con effetti ampliativi della sfera giuridica del detenuto. La rimozione del provvedimento di ammissione del detenuto al regime ordinario dei colloqui con i familiari. - 8. Scegliere tra più soluzioni possibili: discrezionalità amministrativa e proporzionalità in senso stretto. - 8.1. "Casi paradigmatici" di bilanciamento di valori connessi ad interessi contrapposti: misure a carattere preventivo o precauzionale e proporzionalità in senso stretto. - 8.2. I regimi detentivi differenziati e il principio di proporzionalità. - 9. Gli interventi di natura organizzativa (a carattere generale) non incidenti sulla sfera giuridica del detenuto. - 9.1. L'assegnazione dei detenuti ai diversi circuiti penitenziari e il raggruppamento nelle sezioni. - 10. L'uso proporzionato del potere amministrativo: quadro di sintesi.