Il presente contributo è ora pubblicato nel n. 3-4/2014 della nostra Rivista trimestrale. Clicca qui per accedervi.
Il presente contributo è destinato al volume collettaneo AA.VV., Il principio di proporzionalità nel prisma dell'ordinamento giuridico, a cura di G. Scaccia-V.Manes, di prossima pubblicazione. Ringraziamo i Curatori, l'Editore e l'Autore per avere consentito la pubblicazione del contributo in anteprima su Diritto penale contemporaneo.
Abstract: L'irrompere del diritto sovranazionale in ambito processuale penale impone il ricorso a nuovi strumenti ermeneutici per il giurista continentale. Il principio di proporzionalità, da tempo oggetto di studio da parte della dottrina, si presta a fungere da parametro utile al fine di armonizzare l'ordinamento nazionale con le sollecitazioni provenienti ab externo. Ciò è possibile grazie alla ambivalente natura del canone di proporzione, che al tempo stesso sembra indicare un metodo generale da seguire, per un'adeguata tutela dei diritti individuali, e un fine ultimo cui tendere. Il principio in questione riafferma - se mai ce ne fosse stato bisogno - l'emancipazione del momento applicativo da quello normativo formale, così rievocando la figura del giudice tessitore e della proceduralità argomentativa. Al tempo stesso, esso reincanala nell'alveo della ragione - anche se si tratta di mera ragion pratica - il percorso che l'interprete, nonché, prima ancora, il legislatore, sono tenuti a seguire, quando pretendano di ingerirsi legittimamente nella sfera dell'individuo.
SOMMARIO: 1. Modernità di un antico principio . - 2. I confini della materia. - 3. Proporzionalità e processo penale nei principi costituzionali. - 4. L'espansione della proporzionalità attraverso le fonti europee. - 5. La proporzionalità nell'art. 275 c.p.p. Parallelo con la proporzionalità tedesca. - 6. La c.d. "regola dei 2/3". - 7. La presunzione assoluta di adeguatezza della custodia in carcere. - 8. Il fumus commissi delicti. - 9. Un filo conduttore. - 10. Terreni da esplorare. - 11. Conclusioni.