6 aprile 2016 |
La triangolazione delle garanzie processuali fra diritto dell'Unione europea, CEDU e sistemi nazionali
Il contributo è pubblicato nel n. 4/2016 della nostra Rivista trimestrale. Clicca qui per accedervi.
Abstract. Nel diritto dell'Unione Europea, le garanzie processuali assumono perlopiù la veste dei "principi", i quali devono essere tradotti in "regole" da parte della giurisprudenza. Come apprestarne un'implementazione capace di assicurare risultati prevedibili ex ante e, comunque, di bilanciare in modo equilibrato i valori in gioco? L'art. 53 della Carta di Nizza risponde al quesito postulando un'equivalenza fra gli standard di tutela dei diritti fondamentali previsti dall'Unione, dalla CEDU e dai sistemi nazionali. Una triangolazione che, però, non è agevole da svolgere, se si tiene conto delle antinomie che spesso gli standard in questione presentano. Nel presente lavoro si propongono alcune tecniche per realizzarla.
SOMMARIO: 1. Un diritto proteiforme. - 2. L'irruzione della giurisprudenza sul terreno dei bilanciamenti legislativi. - 3. La triangolazione degli standard di tutela dei diritti fondamentali postulata dall'art. 53 della Carta di Nizza. - 4. Le tecniche di triangolazione non consentite dall'Unione. - 5. Le tecniche di triangolazione consentite. - 5.1. La soccombenza degli standard eurounitari in conflitto con la CEDU. - 5.2. La prevalenza degli standard eurounitari analoghi a quelli convenzionali in caso di precisione del diritto dell'Unione. - 5.3. La prevalenza degli standard eurounitari più garantistici degli standard nazionali. - 5.4. Il bilanciamento degli standard in base al principio di proporzionalità. - 6. Il dovere di motivare il distacco dai canoni nazionali di proporzione. - 6.1. Il buon esempio di Lanigan. - 6.2. Il cattivo esempio di Taricco. - 7. La triangolazione in sintesi.