ISSN 2039-1676


26 aprile 2017 |

Mandato di arresto europeo e diritti fondamentali: recenti itinerari "virtuosi" della Corte di Giustizia tra compromessi e nodi irrisolti

Contributo pubblicato nella Rivista Trimestrale 2/2017

Abstract. Il saggio affronta il problema del rapporto fra il meccanismo del mandato di arresto europeo, ispirato da finalità repressive, e la tutela dei diritti fondamentali della persona ricercata dallo specifico angolo visuale costituito da alcune pronunce della Corte di giustizia. In tempi recenti, infatti, i giudici di Lussemburgo hanno percorso itinerari “virtuosi”, che, senza disconoscere gli approdi della giurisprudenza precedente, documentano una nuova sensibilità per la protezione dei diritti fondamentali. Permangono, tuttavia, aspetti compromissori e nodi irrisolti, che vengono analizzati in chiave critica.

 

SOMMARIO: 1. Mandato di arresto europeo e diritti fondamentali: a) il background e le questioni sul tappeto. – 2. Segue: b) la Corte di giustizia come difensore della mutual trust: i casi Radu e Melloni e il parere 2/13 sul progetto di accordo sull’adesione dell’Unione alla Convenzione europea. – 3. Recenti itinerari “virtuosi”: il caso Lanigan, ovvero un esempio apprezzabile, ma incompiuto. – 4. I casi riuniti Aranyosi e Căldăraru: a) le fattispecie concrete e le questioni pregiudiziali. – 5. Segue: b) profili della soluzione proposta nelle conclusioni dell’avvocato generale. – 6. Segue: c) il diverso percorso seguito dalla Corte di Lussemburgo. – 7. Segue: d) le ragioni di una scelta di compromesso e i nodi ancora irrisolti. – 8. Il caso Bob-Dogi: il sentiero delle occasioni perdute? – 9. Qualche considerazione finale.