ISSN 2039-1676


09 gennaio 2014 |

European Public Prosecutor Office. Anche gli entusiasti diventano scettici?

Abstract. La proposta di regolamento sulla istituzione dell'ufficio del Procuratore europeo non convince. Si presenta prematura rispetto alla mancata armonizzazione delle regole di procedura in materia di raccolta e formazione della prova, che avrebbe dovuto precedere e non seguire (e nemmeno accompagnare) la istituzione del nuovo organo. Risulta "precoce" anche rispetto alla individuazione dell'area di competenza materiale assegnata in via esclusiva alla Procura europea (delimitazione affidata, peraltro, allo strumento-direttiva, per sua natura produttivo di disomogeneità). Ma, soprattutto, entra in conflitto con alcuni "principi-struttura" del nostro assetto costituzionale, come la scelta di indipendenza della Magistratura requirente dal potere politico ed i principi di obbligatorietà dell'azione penale e del giudice naturale. Il che induce ad evocare la barriera dei "controlimiti", erta dalla Consulta a difesa da azioni dell'Unione capaci di minare le fondamenta del nostro assetto costituzionale. L'ipotesi non va drammatizzata, ma vissuta come una occasione per valorizzare il dialogo tra Alte Corti, con l'obiettivo di creare una cultura condivisa in materia di diritti fondamentali, presupposto ineludibile per ambire ad un serio (e non traumatico) processo di integrazione.

 

SOMMARIO: 1. L'indipendenza della magistratura europea: la compatibilità del regolamento con i principi contenuti nel titolo IV della Costituzione. - 1.1.La funzione del nuovo organo. La competenza giurisdizionale. - 1.2. Il Procuratore capo ed i quattro "assistenti": nomina e revoca. - 1.3. I procuratori delegati. - 1.4. La revoca della delega. - 1.5. In sintesi: sulla struttura del nuovo organo. - 2. L'avvio (discrezionale) dell'azione penale europea ed il conflitto con il principio di obbligatorietà dell'azione penale. - 2.1. La registrazione delle notizie e la verifica preventiva. - 2.2. La competenza in fase di indagine ed il diritto applicabile. - 2.3. Il controllo giurisdizionale sulla archiviazione. - 3. La "scelta" della giurisdizione ed il conflitto con il principio del giudice naturale. - 4. Le indagini e le prove. Individuazione delle regole applicabili e dei diritti dell'accusato. - 4.1. La necessità di regole condivise in materia di raccolta e valutazione della prova. - 4.2. Le misure investigative ed il controllo "giurisdizionale". - 4.3. L'ammissibilità delle prove. - 5. L'esercizio del diritto di difesa nel nuovo sistema: il "binario processuale europeo". - 6.Considerazioni di sistema. - 7. Se nulla cambia: predizioni e proposte partendo dal "caso Melloni".