ISSN 2039-1676


20 gennaio 2015 |

Continua la navigazione a vista

Europeismo giudiziario ed europeizzazione della legalità penale continentale: incoerenze, velleità, occasioni

Abstract. Lo scritto fotografa e tenta di sistematizzare i mutamenti che il diritto europeo (dei diritti umani, unionista) è in grado di imprimere e, per certi versi, ha già impresso sulla legalità penale e sulla stessa separazione dei poteri: ieri (contro-)limiti invalicabili a difesa di prerogative statali e specificità continentali, oggi precetti rivedibili alla luce delle sollecitazioni sovranazionali. Il riconoscimento di un autentico 'power to make law' in capo alle Corti europee, infatti, (ha rischiato e) rischia di "contaminare" l'intero sistema e di sovvertire le coordinate normo-culturali dello Stato di diritto: lo dimostra la circolazione del paradigma del giudice-fonte anche nell'ambito della magistratura penale nostrana, e lo dimostrano le inedite "invasioni di campo" che, negli ultimi tempi, ha preso a concedersi il Giudice delle leggi. L'Europa offre molte ghiotte occasioni, insomma, ma tende pure insidie fatali.

 

SOMMARIO: 1. Introduzione. - 2. L'altra legalità penale. - 3. Interferenze assiologiche (fra principi). - 4. Interferenze funzionali (fra Alte Corti). - 5. Il volto della minirivoluzione. - 6. Una tentazione irresistibile. - 7. Sensazioni. - 8. Uno scenario sinistro.