ISSN 2039-1676


01 ottobre 2013 |

Giudicato penale e resistenza alla lex mitior sopravvenuta: note sparse a margine di Corte cost. n. 210 del 2013

Editoriale

Il presente contributo è ora pubblicato nel n. 4/2013 della nostra Rivista trimestrale. Clicca qui per accedervi.

Abstract. La Corte costituzionale, pur accogliendo, con la sentenza n. 210 del 2013, un incidente sollevato dalle Sezioni unite penali della Corte di cassazione per consentire ai "fratelli minori" di Scoppola di conseguire dal giudice dell'esecuzione la commutazione dell'ergastolo nella pena detentiva di trenta anni di reclusione, mantiene ferma in ogni altro caso la stabilità del giudicato di condanna dinanzi alla sopravvenuta lex mitior. Tuttavia alcune sue recenti decisioni, produttive di uno ius superveniens più favorevole al reo, potrebbero determinare effetti anche in sede esecutiva, alla luce di quanto dispongono gli artt. 136 Cost. e 30 legge n. 87 del 1953.

SOMMARIO: 1. Premessa. - 2. La giurisprudenza della Corte di cassazione successiva alla sen­tenza Scoppola della Corte EDU. - 3. Alcuni interrogativi a margine della sentenza 18 luglio 2013 n. 210 della Corte costituzionale. - 4. I "casi" nascenti da decisioni recenti di incostituzionalità. - 4.1. Ricognizione. - 4.2. Gli effetti delle decisioni n. 21/2012 e n. 7/2013 della Corte costituzionale. - 4.3. (segue) La decisione n. 68/2012. - 4.4. (segue) La sentenza n. 251/2012. - 4.5. (segue) La decisione n. 183/2011. - 5. Conclusioni.