ISSN 2039-1676


16 aprile 2012 |

L'orizzonte dei giuristi e i figli di un dio minore

Ancora sui "fratelli minori" di Scoppola, aspettando le Sezioni Unite

"Figli di un dio minore?" si domanda Francesco Viganò nel lucido e appassionato saggio sulla nota questione della possibilità di sostituire in executivis all'ergastolo la pena di trenta anni di reclusione per quei condannati all'esito di giudizio abbreviato che si trovano nella stessa condizione di Franco Scoppola, una persona assurta agli onori di una celebrità non richiesta e forse non gradita per avere pervicacemente, e vittoriosamente, sostenuto il suo diritto a un trattamento penale non deteriore, riconosciutogli, dopo ripetuti niet delle giurisdizioni interne, dalla Corte europea dei diritti dell'uomo con sentenza 17 settembre 2009: risultato, infine, conseguito grazie alla sentenza 11 febbraio 2010 n. 16507 della Corte di cassazione.

Questione, come sappiamo, della quale sono state investite le Sezioni unite penali della Corte di cassazione per la prossima udienza del 19 aprile 2012 e, come ampiamente illustrato da Viganò, tale da far tremar le vene e i polsi per la complessità dei problemi che pone e per le ricadute di ordine sistematico che dalla sua soluzione potrebbero conseguire (in particolare sull'applicabilità della lex mitior anche dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna)...

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